"Visita ad limina" dei Vescovi Toscani

«Ho raccontato al Papa la nostra diocesi»

di Antonio Baroncini

L’incontro con papa Francesco ha dato avvio, lunedì scorso 4 marzo, alla Visita ad limina apostolorum dei vescovi toscani. Monsignor Paccosi ha parlato al Santo Padre della diocesi di San Miniato e della proposta di inviare uno dei nostri sacerdoti in missione fidei donum.

Già dai primi passi della sua elezione a vescovo della diocesi di San Miniato, monsignor Paccosi, ha mostrato la sua indole missionaria. Nelle sue interviste, nell’introdurre conferenze o presentazioni, ha sempre richiamato l’attenzione alla Chiesa universale, riproponendo una sollecitudine che lui stesso, come missionario in Perù, nella città di Lima, ha vissuto. Ha sempre arricchito i suoi interventi con esempi di vita, suscitando interesse non solo motivato dalla curiosità ma dall’ammirazione e attrazione sincera verso il lavoro pesante che un missionario svolge, nella gioia e nell’amore di Dio, seppur con sacrifici, a servizio delle persone a lui affidate Monsignor Paccosi aveva una parrocchia di 80.000 anime, all’interno della vastissima area della città di Lima.

Tra i libri presentati ultimamente nella nostra diocesi, due hanno riguardato figure luminose di missionari: «Andrea Aziani, febbre di vita», dedicata al fondatore e preside dell’Universidad Catolica Sedes Sapientiae di Lima, predecessore in questo incarico dello stesso don Giovanni Paccosi, e «Cristo tra i cinesi. La figura di p. G Matteo Ricci», in cui padre Antonio Sergianni, missionario per trent’anni in Cina, mette in evidenza l’esperienza missionaria del grande gesuita maceratese «alla corte degli imperatori»: due testimonianze che hanno arricchito ancora di più l’atmosfera missionaria che da sempre si respira nella nostra diocesi, grazie anche ad associazioni e movimenti che ci aiutano ad allargare il nostro orizzonte verso una Chiesa con una visione sempre più universale.

Il vescovo Giovanni ha ribadito questa impostazione missionaria anche in occasione della visita Ad Limina, incontrando papa Francesco insieme a tutti i vescovi toscani, esprimendo il desiderio di proporre ai nostri preti, a chi se la sente, un periodo di missione all’estero come fidei donum: un atto forte e gratificante nel testimoniare il dono vocazionale del sacerdote come evangelizzatore in una Chiesa senza confini, aperta, unita nell’amore e nella fraternità.

QUESTA L’INTERVISTA CHE IL VESCOVO GIOVANNI HA RILASCIATO IN PIAZZA SAN PIETRO, COMMENTANDO A CALDO L’INCONTRO CON PAPA FRANCESCO:

«Mi ha colpito soprattutto la sua capacità di ascoltare e anche i suoi interventi così specifici e mirati, fra cui quello più significativo, secondo me, sulla sua idea delle priorità per i vescovi. La prima priorità è la preghiera, questo l’ha ribadito con forza. Poi l’unione fra noi vescovi, l’unità e la comunione fra vescovi e preti e infine la capacità di attenzione missionaria, di dialogo con tutti. Credo che queste siano veramente le linee fondamentali. Da parte mia, ho raccontato qualcosa della diocesi e anche della mia esperienza missionaria, non solo di quella del passato ma anche di quella attuale, visitando diversi Paesi dell’America Latina. Ho chiesto al Papa se gli sembrava opportuno che io proponessi ai preti della mia diocesi che almeno uno di loro potesse andare per un periodo fidei donum, anche se nella nostra diocesi i preti scarseggiano. Ma non dobbiamo essere avari, anzi, questa sarà una cosa che mi propongo di fare. Il Papa ha sottolineato l’importanza della continua apertura missionaria che la nostra Chiesa deve avere, non a quelli che sono fuori dalla comunità cristiana nella realtà più vicina a noi ma anche alle necessità della Chiesa nel mondo intero. Il Santo Padre ha manifestato poi una grande attenzione per la specificità del modo di vivere la fede da parte di ogni diocesi, di ogni comunità, nella coscienza che siamo chiamati a costruire la stessa Chiesa ma che ognuno la può esprimere e vivere nella sua specificità».