Ufficio di Pastorale Familiare

 

Incaricati: Coniugi Pupeschi David e Martini Daniela,

Email: famiglia@diocesisanminiato.it


Invito alla contemplazione

L’immagine vuole rappresentare il Mistero della vita umile e nascosta di Gesù, Maria e Giuseppe.

Si colloca tra l’episodio di Gesù a dodici anni nel Tempio a Gerusalemme e l’episodio del Battesimo al Giordano (cf. Lc 2,40; 2,52).

 

Il mistero della vita nascosta a Nazareth è in realtà rivelazione di Dio. Lì, infatti, nella quotidianità di una esistenza semplice, il Signore è cresciuto in ”sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini” (Lc 2,40).

E’ stato allattato e amato, ha imparato a parlare, giocare, lavorare, a condividere le attese, le fatiche e l’amore dell’uomo.

Nel silenzio e nel lavoro, nell’obbedienza alla Parola, in comunione con Maria e Giuseppe ed i parenti, ha imparato dall’uomo le cose dell’uomo.

 

Gesù è immagine di Maria: da lei ha imparato l’ascolto, l’umiltà e la docilità. Gesù è immagine di Giuseppe: da lui ha imparato la fede, la giustizia, la vita di relazione…

 

In questa famiglia Gesù ha imparato la vera sapienza che è l’obbedienza al Padre: “Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite” (Gv 8,29).

 

È all’età di dodici anni che Gesù compie il suo primo viaggio a Gerusalemme in pellegrinaggio con i genitori. Il racconto anticipa il viaggio pasquale che lo condurrà alla morte e Resurrezione.

Il suo smarrimento nel tempio è il preludio di questa Pasqua.

Il mistero di Gerusalemme è racchiuso in quello di Nazareth, come senso nascosto e cuore di ogni quotidianità.

 

Dopo questo episodio ci troviamo di fronte all’esperienza battesimale di Gesù come conferma dell’Amore di Dio per il Figlio obbediente.

Gesù “annega” nell’obbedienza al Padre che l’ha mandato a cercare ciò che era perduto (Lc 19,10), è la scelta di fondo del Figlio che conosce il Padre: la solidarietà con i fratelli perduti, in un amore estremo che lo condurrà alla Croce.

Descrizione dell’immagine
La forma rotonda dell’icona vuole sottolineare la circolarità di amore all’interno della Sacra Famiglia: “Chi fa la volontà di Dio questi è mio fratello, sorella e madre”. (Mc 3,34). Essere dentro questo cerchio della sua famiglia è essere con Lui così come egli è in realtà, non come lo vorremmo noi.  La vera famiglia di Gesù è fatta da chi lo ascolta.

La frase posta sul calice “rimanete nel mio amore” (Gv. 15,9) è l’invito del Signore a tutte le famiglie, soprattutto quelle in cui ci sono relazioni difficili o spezzate, ad entrare in questa Famiglia.

Le persone in linea orizzontale (Giuseppe, Gesù, Maria) e in linea verticale (Dio Padre, rappresentato dai cieli aperti, e lo Spirito, raffigurato come colomba) sono disposti a forma di croce.

In basso il fonte battesimale a forma di calice. Il fonte battesimale è anche calice eucaristico: mette in evidenza il sacrificio della sua scelta di obbedienza.

Gesù è tenuto per mano da entrambi i genitori. Giuseppe con questo gesto sostiene il Figlio (con l’esempio di una vita vissuta da lui stesso nell’obbedienza e amore per il Padre) e lo invita ad entrare nel fonte battesimale; e il Figlio in obbedienza al Padre entra: “allora ho detto: ecco io vengo…, che io faccia il tuo volere” (Sal 40,8-9). Maria con il suo gesto intercede per noi. Gesù, tenendola per mano, ci comunica il profondo legame che ha con sua madre: “IO SONO per il mio diletto e il mio diletto E’ PER ME” (Ct 6,3).

Giuseppe e Maria, in questa composizione, possono essere visti come i cherubini che proteggevano l’Arca dell’alleanza: “essi stendevano le ali per coprire l’arca e le sue stanghe dall’alto”.       (1 Re 8,7)

Gesù è al centro della composizione: la famiglia umana partecipa all’opera della Creazione se pone al centro Gesù.

 

Preghiera

O Dio, nella Sacra Famiglia

ci lasciasti un modello perfetto di vita familiare

vissuta nella fede e nell’obbedienza alla tua volontà.

Aiutaci ad essere esempio di fede

e amore ai tuoi comandamenti.

Soccorrici nella missione di trasmettere

la fede ai nostri figli.

Apri i loro cuori affinché cresca in essi il seme

della fede che hanno ricevuto nel battesimo.

Fortifica la fede dei nostri giovani,

affinché crescano nella conoscenza di Gesù.

Aumenta l’amore e la fedeltà in tutti i matrimoni,

specialmente quelli che attraversano momenti

di sofferenza o difficoltà.

Uniti a Giuseppe e Maria,

Te lo chiediamo per Gesù Cristo tuo figlio,

nostro Signore. Amen.

Papa Benedetto XVI, Incontro mondiale delle famiglie, Siviglia, luglio 2006