Nella millenaria chiesa di Palaia il nostro vescovo Andrea ha consegnato, nel corso di una celebrazione eucaristica, il mandato a fare il presepe a tutti i presepisti e ha benedetto le statuette di Gesù Bambino che saranno collocate nel presepe. Si tratta di un appuntamento particolarmente sentito dai presepisti, che, seguendo le gesta di san Francesco a Greccio, ricevono l’investitura della Chiesa con un mandato specifico.
Durante l’omelia monsignor Migliavacca, commentando le letture del giorno, ha evidenziato ai presepisti quale deve essere il fine delle loro opera: condurre alla preghiera: «È una celebrazione di ripartenza; nella difficoltà del contesto della pandemia muoviamo dei passi che ci dicono che si vive, ecco l’avventura dei presepi sia un cammino e un’incontrarci per offrire una proposta che è segno di vita. Il presepe non serve, fosse anche la più bella opera artistica, se non ci invita alla preghiera, a vivere il vangelo nella nostra vita e se non ci porta alla lode del Signore in mezzo a noi. (…) Sia l’invito a vegliare per accogliere la promessa dell’incontro con il Signore della vita e sia un luogo che porta alla preghiera dove si vive l’incontro vero Gesù che nasce».
E con l’auspicio che ogni luogo dove viene fatto un presepe possa essere una Greccio dei nostri giorni, si apre il Festival nazionale di Terre di Presepi a cui tutte le realtà che lo desiderano possono aderire per dare vita alla rete presepiale più lunga d’Italia da nord a sud, da est ad ovest della penisola. Per farne parte è necessario iscriversi sul sito www.cittadeipresepi.com, unico requisito che il presepe sia accessibile e visitabile in sicurezza secondo le normative Covid vigenti. Al termine della celebrazione è stata siglata una lettera d’intenti per la valorizzazione del presepe tra l’Associazione nazionale Città dei Presepi e la rete delle comunità di San Lorenzo nel mondo.