Santa Maria a Monte

La processione delle paniere tra fede e tradizione

di Renato Colombai

E venne il giorno di monsignor Giovanni Paccosi e di Sunil Thottathussery , rispettivamente da poche settimane vescovo di San Miniato e proposto di Santa Maria a Monte. Le loro recenti nomine hanno fatto in modo che primo contatto con il culto della Beata Diana, avvenisse in tempi brevi coincidendo con la pasqua 2023. Questo evento in cui il tratto civile sin interseca con quello religioso è testimoniato dalla presenza del gonfalone del comune di Santa Maria a Monte.

Santa Maria a Monte è location davvero incantevole, un centro storico, posizionato sulla cima di una collina, la tipica forma a spirale (o “a chiocciola”) che segue il profilo dalle antiche mura di difesa. Il territorio comunale si estende dal versante collinare delle Cerbaie e dalla piana dell’Arno fino al padule di Bientina. Santa Maria a Monte è territorio ricco e particolare, sia dal punto di vista. La tradizione del lunedì di Pasqua vede la Processione delle Paniere, ceste colme di fiori che sono portate in corteo sulla testa dalle ragazze del luogo, in onore di Beata Diana. Le paniere, ognuna delle quali è preparata in concorrenza tra località diverse, hanno sostituito il recipiente dell’olio che ogni zona della parrocchia offriva per la lampada che arde di continuo davanti all’urna di Diana, recato un tempo dalle donne in capo. L’agiografia tramanda che Diana fu una giovane che fece una scelta di vita radicale: vivere in povertà e dedita ad una vita contemplativa, proveniente da una ricca famiglia di Santa Maria a Monte, la famiglia Giuntini.

a tradizione vuole che Diana, incontrando il padre, contrario alla sua vita dedita ai bisognosi, trasformò il pane che portava in grembo in fiori, per poi ritrasformarlo in pane e donarlo ai poveri. A tale “miracolo” si ispira appunto il significato della Processione delle Paniere: così sono infatti chiamate le cesta di fiori (le paniere, cioè il contenitore con cui si trasporta il pane). Le ragazze dunque rievocano questo gesto di carità, dando vita nel pomeriggio del Lunedì di Pasqua (giorno successivo alla morte di Diana Giuntini) alla processione. In questo impegno fisico sono accompagnate da un ’cavaliere’, compiendo il tragitto che va dall’edicola dedicata alla Beata alla Collegiata, accrescendo l’idea che questa giovane donna riempisse la propria vita di carità verso i più poveri. Dopo gli anni incerti dell’epidemia da covid 19, la manifestazione del Lunedì dell’Angelo a Santa Maria a Monte ha riassunto le caratteristiche consuete. La Processione delle paniere, si ispira dunque alla tradizione secondo cui il pane che la beata portava per consegnarlo ai poveri, si trasformò in fiori e poi di nuovo in pane. Così in processione vengono portate grandi ceste ricolme di corolle fiorite. Le paniere sono cesti fioriti che, offerti come dono dalle contrade, vengono portate sulla testa da dame accompagnate da cavalieri.

I fiori rimandano al miracolo della Beata: la trasformazione del pane, che Diana portava nel grembiule, in fiori. L’evento rievoca anche la traslazione del corpo della Beata Diana, Patrona di Santa Maria a Monte, nella chiesa collegiata. Certamente la tradizione cristiana medioevale ha sviluppato un linguaggio floreale ricco di simbologia e di ritualità, capace di evocare la realtà dl Paradiso e l’esperienza dei Santi. La suggestiva immagine della Divina Commedia di Dante presenta il Regno di Dio come la splendida “Rosa” nella quale dimora il popolo delle beatitudini.¿La stessa rappresentazione dei Santi e dei defunti come fiori e piante del giardino eterno di Dio, è una raffigurazione ancora presente nella tradizione popolare cristiana.