La formazione dei sacerdoti non si conclude con il Seminario, ma prosegue per tutta la vita. E non si tratta soltanto di un aggiornamento culturale, non riguarda solo l’intelletto, ma anche e soprattutto il cuore. I modi e i temi di questa formazione permanente sono stati al centro di un’ampia riflessione condotta all’interno del Consiglio presbiterale diocesano, ma allargata a tutti i sacerdoti della Chiesa sanminiatese interpellati durante le riunioni vicariali. Il Consiglio presbiterale è un ente previsto dal Diritto canonico, una sorta di senato della diocesi, che ha il compito di coadiuvare il vescovo nella cura pastorale del suo popolo. Ne fanno parte sacerdoti che possono essere membri di diritto, in ragione del loro ufficio, oppure membri eletti dall’assemblea del clero. I temi di discussione vengono decisi dal vescovo, a seconda delle necessità e delle problematiche emergenti.
Quello della formazione è un argomento che sta particolarmente a cuore al nostro vescovo, specialmente la formazione dei sacerdoti. Nella discussione in consiglio sono emerse le diverse sensibilità che arricchiscono il presbiterio. I punti d’interesse segnalati sono stati i più vari: dalle sottolineature sulla liturgia, quale scuola per eccellenza di teologia e di spiritualità, agli interrogativi sulla pastorale da attuare per essere veramente una Chiesa in uscita come ci chiede papa Francesco; dall’aggiornamento sulle sfide poste alla fede dalla cultura scientifica alla proposta di fare esperienze forti nelle periferie esistenziali; dall’acquisizione di tecniche per l’animazione di gruppi e comunità alla riappropriazione dei temi della Dottrina sociale della Chiesa per stimolare un rinnovato impegno dei cattolici in politica. Le occasioni di formazione permanente già offerte dalla diocesi di San Miniato sono diverse. Benché ogni sacerdote sia personalmente tenuto a coltivare la propria vita spirituale e a tenersi aggiornato negli ambiti propri del suo ministero, non sono da trascurare i momenti d’incontro con i confratelli che diventano un’opportunità di approfondimento e
condivisione. Tra questi sono stati menzionati i ritiri mensili in seminario; gli incontri diocesani di aggiornamento proposti sia ai sacerdoti che ai laici; la due giorni del clero a fine anno pastorale; gli esercizi spirituali. Le stesse riunioni nei vicariati possono offrire un’occasione di confronto su specifiche tematiche.
L’invito rivolto dal vescovo ai sacerdoti è stato quello di valorizzare questi appuntamenti, nonostante i molti impegni e responsabilità che possono oscurarli. Un prezioso ausilio per la formazione personale dei sacerdoti, è stato suggerito, potrebbe essere una biblioteca corrente facilmente accessibile, fornita di tutti i documenti del Magistero e delle riviste più importanti. È stata poi sottolineata l’importanza del settimanale diocesano come mezzo di condivisione di esperienze pastorali, di formazione e informazione ad ampio raggio. Mentre la discussione prosegue, si segnalano i prossimi incontri di formazione per il clero: il 10 gennaio con don Bignami sulla “Pastorale del lavoro e il progetto Policoro” e in febbraio col prof. Franco Nembrini sull’educazione delle nuove generazioni.