Il logo del Giubileo

Il logo per il Giubileo della diocesi dipinto da Luca Macchi: un Cristo regale con i simboli dell’Eucaristia, dell’autorità vescovile e il profilo inconfondibile della nostra Cattedrale. «Quando un pittore, un pittore credente, affronta la figura di Gesù - confida Luca Macchi - allora si toccano corde particolari. Vorresti rendere il Suo aspetto regale e allo stesso tempo semplice e comprensibile. Ho cercato di manifestare la gioia dell’evento anche attraverso la vivacità dei colori. Il rosso per la veste regale di Cristo, l’azzurro del cielo, il giallo del Sole aureola. I colori primari attraverso i quali si fanno tutti gli altri»

L’appuntamento con i quattro secoli di vita della nostra diocesi è un appuntamento che tutti noi aspettavamo con gioia. Lo abbiamo pensato, visto avvicinare pian piano ed oggi siamo alle sue porte. Mai avrei pensato di poter ricevere l’invito da parte di monsignor Andrea Migliavacca a eseguire il logo-immagine che contraddistinguerà questo Giubileo. Per questo la prima cosa che desidero fare è quella di ringraziare Sua Eccellenza di questo invito al quale spero di essere stato all’altezza. Si, perché così come ho avuto grande gioia nel ricevere l’invito, ho avvertito anche la grande responsabilità.

La responsabilità di riuscire a elaborare una immagine rappresentativa per questo Giubileo della diocesi. Perché i quattrocento anni di vita della diocesi di San Miniato sono altrettanti anni di grandi eventi, di grandi cambiamenti e di arricchimento per tutto il territorio diocesano. Non possiamo non considerare che l’istituzione della diocesi ha voluto dire una nuova forza in tutto il territorio. Non soltanto una organizzazione capillare del territorio attraverso le parrocchie ma anche la nascita di nuove Confraternite, Accademie, Istituti di credito. All’indomani della nascita della diocesi sono stati necessari nuovi edifici come, ad esempio, il palazzo del Seminario vescovile o il Santuario del SS.mo Crocifisso, che hanno modificato, arricchendolo, l’aspetto urbanistico e scenografico della nostra San Miniato.

Naturalmente esempi simili si possono fare anche per le altre città della diocesi. Festeggiare oggi i quattro secoli di vita significa festeggiare le tante scelte, le tante strade intraprese e i tanti avvenimenti che ci hanno accompagnato e cambiato. Per rispondere adeguatamente all’invito del vescovo Andrea ho presentato tre dipinti della grandezza di cm. 100x70. Di questi tre dipinti è stato scelto quello che più rispondeva allo scopo.

Il dipinto scelto presenta la figura di Gesù Cristo con una veste di colore rosso, simbolo di regalità e potere e si staglia contro il cielo blu oltremare. Il blu azzurro è il colore legato all’aspetto divino e celeste di Cristo. Dunque il Cristo in veste regale si staglia nell’azzurro del cielo e ha per aureola il Sole. La figura di Gesù si fa incontro ai fedeli portando il pane e il vino, simboli dell’Eucaristia, insieme alla mitria e al pastorale, simboli dell’autorità vescovile. Ad occupare il centro della composizione, tra la mitria e il pastorale, è la facciata della antica pieve di Santa Maria Assunta e Genesio martire che, proprio grazie elevazione di San Miniato a sede vescovile, ha assunto il titolo di Cattedrale: la Chiesa madre della diocesi. Alla base dell’immagine sono riportate la scritta «Per Cristo, con Cristo e in Cristo» e le date 1622 e 2022.

È stato naturale che Gesù fosse il protagonista della composizione. Quando un pittore, un pittore credente, affronta la figura di Gesù allora si toccano corde particolari. Vorresti rendere il Suo aspetto regale e allo stesso tempo semplice e comprensibile. Ho cercato di manifestare la gioia dell’evento anche attraverso la vivacità dei colori. Il rosso per la veste regale di Cristo, l’azzurro del cielo, il giallo del Sole aureola. I colori primari attraverso i quali si fanno tutti gli altri.


«Desidero esprimere il mio grazie a Luca Macchi per la disponibilità nel predisporre questa immagine e anche per la sua competenza e bravura. L’immagine ritrae un Cristo glorioso, il Cristo risorto e vivente, che riassume il percorso che porta al Giubileo: “Per Cristo, con Cristo e in Cristo”. E questo è il senso più vero del riconoscerci diocesi: siamo discepoli di Cristo e questo vogliamo riscoprire e rinnovare nella nostra sequela».

+ Andrea Vescovo


 

Luca Macchi, autore del logo del Giubileo:

una vita dedicata all’arte

Pittore e incisore Luca Macchi, autore del logo del Giubileo della diocesi, è nato nel 1961 a San Miniato, e quivi tutt’ora vive e lavora. Docente di Storia dell’Arte presso la Libera Accademia di Belle Arti di Firenze, ricopre attualmente la carica di presidente della Commissione per i Beni Culturali della nostra diocesi. Sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha iniziato la sua attività espositiva negli anni Ottanta. Tra le sue ultime mostre ricordiamo: Galleria La Pigna, Roma 2012; Galleria San Vidal, Venezia 2015; Palazzo Pretorio di Certaldo, 2016; Palazzo Grifoni, San Miniato, 2017; Palazzo del Pegaso, Firenze 2018; Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, 2018; Sala Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno, Firenze 2020 con in catalogo testi di Cristina Acidini, Antonio Guicciardini Salini, Andrea Granchi, Luigi Zangheri, Nicola Micieli. I Luca Macchi ha realizzato opere di arte sacra per le chiese di San Miniato, Cigoli, Marzana, Montopoli Valdarno, Collegalli, Albinatico (Pt) e per il Sacrario dei caduti di tutte le guerre del Comune di San Miniato. Tra queste ricordiamo in particolare i dipinti murali e il Crocifisso d’altare dell’oratorio di San Matteo a Moriolo (2000); il Crocifisso della Misericordia nella chiesa della SS.ma Trinità a San Miniato (2004); nel 2009 riceve l’incarico di realizzare nel Santuario della Madre dei Bimbi a Cigoli la parete con la storia del furto e della restituzione della sacra immagine della Vergine, chiamata anche Parete della restituzione (cm. 833×422) inaugurata nel 2011. Per la grafica sono da ricordare le incisione realizzate per i manifesti degli spettacoli dell’Istituto del Dramma Popolare e la cartella di acqueforti «Nel Segno, La Parola – Immagini dal Libro dell’Apocalisse» con testi di Mario Luzi, Padre Bernardino Farnetani, Nicola Micieli. La cartella venne anche donata a papa Giovanni Paolo II. Ha curato varie pubblicazioni tra le quali: «Dilvo Lotti, un maestro della pittura» (2007); «Dilvo Lotti, l’arte e la fede» (2008); «Il Palazzo Grifoni di San Miniato» (2008); «Lodovico Cardi detto il Cigoli» (2013); «Bissietta, la vita, l’arte, il ritorno a San Miniato» (2019).