San Miniato

Dramma Popolare, dall’ingresso in Aici ai fondi del Pnrr per l’archivio

di Marzio Gabbanini

La Fondazione Istituto del Dramma Popolare è al lavoro per la 78esima Festa del Teatro e l’istituzione è già proiettata verso i prossimi appuntamenti culturali. Il 2023 si è concluso con l’importante ammissione della Fondazione all’interno dell’AICI (Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiana), un riconoscimento prestigioso che ha premiato l’attività di approfondimento di alto livello e di divulgazione che negli ultimi anni è stata realizzata dal Dramma Popolare come Istituto culturale inserito negli elenchi del Ministero della Cultura. La strada intrapresa negli ultimi anni è stata all’insegna della tradizione ma con uno sguardo proiettato al futuro: la partecipazione a numerosi bandi, le relazioni sempre più strette con altri archivi teatrali, la promozione di iniziative inserite in contesti nazionali come la rassegna «Archivissima».

Dal punto di vista strettamente artistico gli spettacoli organizzati nell’ultimo decennio hanno tenuto viva, infatti, la missione dei “padri fondatori” dell’associazione sin dal lontano 1947: produrre un teatro di popolo e per il popolo suscitando, grazie alla finzione scenica, le più intime riflessioni umane e spirituali. Il Dramma Popolare ha continuato a scegliere e mettere in scena testi e autori che animassero innanzitutto un dibattito nell’intimo di ogni spettatore, guardando alla contemporaneità e alla tradizione di “sacralità” del palcoscenico come luogo deputato alla crescita spirituale, e per questo eminentemente educativo. Gli approfondimenti sulla storia del Dramma realizzati restano indelebili per la luce che hanno gettato su aspetti inediti della personalità di direttori artistici dell’ente quali don Ruggini, padre Davanzati, don Bongioanni, e don Marrucci.

Insieme all’apposizione della lapide “ai fondatori” sulla rampa di piazza del Seminario – eventi che non hanno avuto la mera funzione di “rievocare” ma sono stati l’occasione per svolgere ricerche inedite su questi personaggi autorevoli – la Fondazione si è proiettata verso il futuro. È iniziato a gennaio il grande progetto di digitalizzazione del patrimonio archivistico, con la partecipazione al Bando Tocc del Pnrr che ha consentito alla Fondazione di iniziare un vero e proprio “cantiere della memoria”. Buona parte dell’archivio – la serie dei copioni, la rassegna stampa, il ricchissimo fondo fotografico, i manifesti e le locandine – sarà digitalizzata e resa fruibile in un apposito portale web di approfondimento, raggiungibile del nuovo sito internet. Il progetto è tra i pochi ad essere stato approvato dal Ministero per i fondi del Pnrr, e questo dimostra come l’ammissione e il contributo siano un valore premiale per il lavoro del Dramma Popolare.

Insieme a tutto ciò non possiamo dimenticare il sostegno concreto dei soci e dei partner, in particolare quelli istituzionali come Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, il Comune di San Miniato, ma anche Crédit Agricole Italia e tutte le aziende private. In quest’ottica di collaborazioni stabili, e nuove, la Fondazione Istituto del Dramma Popolare guarda al suo futuro senza dimenticare l’importanza dei servizi per l’utenza svantaggiata. Parte del progetto Tocc è infatti legata alla creazione di contenuti digitali fruibili in rete da persone con difficoltà visive e di mobilità: un fiore all’occhiello per la Fondazione che anche in questo cerca di portare avanti ciò che la storia del Dramma ci insegna, ovvero che il teatro è per il popolo e del popolo, e tutti ne devono poter fruire. Anche in questo si conferma l’«impronta cristiana» dell’istituto, che la Fondazione persegue con profonda convinzione.