Si è tenuta mercoledì scorso, al convento di San Romano, un’interessante conferenza, organizzata dal settore adulti dell’Azione Cattolica diocesana, dedicata alla recente esortazione apostolica «Laudate Deum» di papa Francesco. Relatori sono stati due docenti universitari, esperti delle tematiche ambientali ed economiche: Andrea Piccaluga, della Scuola Superiore Sant’Anna, e Michela Lazzeroni, dell’Università di Pisa.
Nel corso della serata è stato presentato quel modo di affrontare le cose dell’economia «con lo sguardo francescano» che, a partire dall’enciclica «Laudato si’» del 2015, ha caratterizzato il magistero sociale dell’attuale pontefice e che è stato ribadito, appunto, nell’esortazione predetta.
Di fronte alle tre emergenze – ecologica, antropologica, sociale – che affliggono la società contemporanea, Michela Lazzeroni ha ricordato come il Papa abbia suggerito di ascoltare il «grido della terra» e quello degli esseri umani, mediante la cura del pianeta (casa comune di tutti i viventi), la pratica di un’ecologia integrale, che tenga conto della interconnessione uomo-ambiente (sviluppo sostenibile) e la considerazione che, appunto, nessuno si salva da solo. In particolare, nella «Laudate Deum» il Papa ha messo in guardia dalla cosiddetta «deriva tecnocratica», che può portare l’uomo a servirsi della tecnologia soltanto per sfruttare l’ambiente e trarre da esso il massimo profitto, non tenendo conto, invece, della necessità di migliorare le condizioni del genere umano e dell’ambiente stesso. Anche nel messaggio per la giornata della pace di quest’anno, incentrato sull’intelligenza artificiale, il Santo Padre ha ribadito che ogni progresso della tecnica non può mai essere scollegato dalla promozione integrale dell’uomo e deve essere piuttosto rivolto a contrastare quella «cultura dello scarto» che sembra stare alla base delle società contemporanee.
Andrea Piccaluga, d’altro canto, ha sottolineato come Francesco stia spingendo i cristiani a fare scelte «con creatività e intraprendenza» riguardo agli stili di vita: sia nella dimensione domestica (casa) che in quella sociale (strada). In altre parole, sin dai piccoli gesti quotidiani, è possibile dare il proprio contributo ad un cambiamento di mentalità e dei comuni modi di fare, proprio in una prospettiva di tutela del creato e della persona umana. Gli esempi di imprenditoria sociale (come i famosi Pizzaut, o 3BEE) ne sono la dimostrazione concreta. E tutto questo – ha notato Piccaluga – ha avuto un impulso proprio grazie alle parole del Pontefice, che sempre più spesso trovano risonanza in ambiti lontani dalle sensibilità religiose.
Una bella serata, quindi, quella di San Romano, che ha fornito molti spunti di riflessione, emersi anche dal dibattito successivo alle relazioni. Fra questi, a mio avviso, uno merita di essere sottolineato, pensando anche agli appuntamenti elettorali primaverili: le politiche per una crescita equa, sostenibile e inclusiva sono le uniche che potranno davvero fare la differenza negli anni a venire.