Montebicchieri

Camminando e celebrando la Giornata per la custodia del creato

di Vera Bagatti*

È iniziata con una camminata verso la chiesa di Montebicchieri, nella parrocchia di S.Maria in Valdegola, la celebrazione diocesana della Giornata per la Custodia del creato, lo scorso 2 settembre. Ad accompagnarci il vescovo Giovanni. Un piccolo simbolico cammino, effettuato all’ombra fresca e avvolgente dei boschi che punteggiano il tragitto, accompagnati dalla preghiera e dalla meditazione.

Arrivati alla chiesa di S.Lucia, ci si è dischiuso uno spazio intimo, molto raccolto, dove suor Costanza Pagliai, delle Sorelle Apostole della Consolata di Firenze, ha offerto una riflessione sul brano biblico del profeta Amos (Am 5,4-15 e 5,21-24) che ha fatto da riferimento a questa ricorrenza. Il contenuto della Scrittura, ha notato suor Costanza, pur risalendo a tempi antichi, rispecchia molto la realtà attuale dove l’interesse egoistico dell’uomo viene a colpire in modo sfavorevole e ingiusto i fragili. Sta all’uomo scegliere la via del cambiamento e della conversione. Una conversione che invita a riconoscere il creato come dono del Creatore, affidato all’uomo (a sua volta creatura), affinché lo protegga. Possiamo farlo, cambiando i nostri stili di vita, anche nelle nostre case, partendo da piccoli gesti, vincendo quella pigrizia che spesso appesantisce il nostro agire. Recuperare il contatto con la terra e con le risorse che essa ci offre, riconoscendole come dono, vivere in sobrietà, senza lasciarsi pervadere dal desiderio di possedere sempre di più, è già un buon inizio. Senza dimenticare il “fare comunità”, fare comunione, e non solo fra cattolici. «Perché – come dice il Papa – la fraternità è vera se unisce i distanti […] il messaggio che il Cielo invia in terra non teme le differenze e ci invita alla comunione».

L’incontro con suor Costanza si è concluso ricordando che quest’anno, la chiusura del tempo del creato, il prossimo 4 ottobre, coinciderà con l’apertura del Sinodo sulla sinodalità dove la Chiesa è chiamata, «come un fiume, a essere fonte di vita per l’ambiente che la circonda e per tutti coloro che la abitano […] seminando giustizia e pace in ogni luogo che raggiunge».

Le celebrazioni hanno avuto un’appendice nella serata con il concerto dell’«Ensemble Gaudium», intercalato dalla lettura di brani tratti dall’enciclica “Laudato si”, che hanno offerto l’opportunità di riflettere una volta di più sul fatto che, con scelte consapevoli e volte al bene comune, siamo tutti chiamati a «rinnovare il volto della terra» e a rendere grazie al Signore per la bellezza del creato, dono del Padre misericordioso. Auspicando che quanto vissuto oggi da un “piccolo fiume di fedeli” possa diventare in futuro esperienza vissuta da un “fiume di persone sempre più grande”, vi diamo appuntamento alle celebrazioni del prossimo anno.

A tutti un buon proseguimento del tempo del creato.

 

*Responsabile dell’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso.