Terra di Presepi

1800 figuranti per il grande presepe vivente voluto dal Papa

La Redazione

C’erano molti figuranti provenienti dalla nostra diocesi nel lunghissimo presepe vivente che, sabato 16 dicembre, ha sfilato a Roma, lungo le strade adiacenti la Basilica Papale di Santa Maria Maggiore.

Quasi 2000 figuranti coordinati da Fabrizio Mandorlini dell’Associazione Nazionale Città dei Presepi che riunisce i più importanti presepi viventi d’Italia. «Questa manifestazione, giunta alla seconda edizione, si conferma come uno dei momenti più attesi del periodo natalizio della Capitale», ha commentato Mandorlini.

«Nel presepe vivente riviviamo la storia della Natività, una storia che ha il potere di toccare i cuori e rinnovare la fede ricordando che in questo luogo sacro, dove l’evento natalizio risplende con particolare intensità, custodiamo la Reliquia della Sacra Culla», aggiunge monsignor Rolandas Makrickas, Commissario Straordinario della Basilica, scelta da papa Francesco come luogo della sua sepoltura per il suo grande affetto per la Salus Populi Romani. Pastori con le loro pecore, artigiani, Sacre Famiglie, Re Magi, angeli, asini e buoi hanno fatto rivivere l’atmosfera del primo presepe realizzato a Greccio (Rieti) da san Francesco nel 1223, di cui quest’anno ricorrono gli ottocento anni. Ma questo al pomeriggio.

La mattina, i protagonisti del presepe vivente – presepisti, associazioni, parrocchie, gruppi storici – sono stati ricevuti nell’Aula Paolo VI da papa Francesco in un’udienza particolare. Alle 14, i rappresentanti si sono poi ritrovati in via Merulana, guidati dagli sbandieratori, dai tamburi, dai musici della contrada Cappiano di Fucecchio, e dalle cornamuse, per dirigersi verso piazza dell’Esquilino. Qui i figuranti di Pescia, di La Verna, delle Terre del Catria (Pesaro-Urbino) e di Orco Feglino (Savona) hanno rappresentato la scena della Regola Francescana a ottocento anni dalla sua approvazione e il primo presepe di Greccio, e a seguire altri momenti importanti della vita del Santo di Assisi, come l’incontro con Chiara, il dono del Monte Sacro della Verna e il momento della ricezione delle Stimmate, di cui nel settembre dell’anno prossimo ricorreranno gli ottocento anni.

Al termine il vescovo Giovanni Paccosi ha presieduto una Messa solenne in Santa Maria Maggiore, dove si conserva la reliquia della Mangiatoia di Betlemme.