Omelia per l’anniversario della strage del Padule di Fucecchio

Domenica 23 agosto a Castelmartini
23-08-2009




     «In queste nostre belle terre e tanti altri paesi è accaduto un evento di barbarie inaudita dove persone innocenti sono state tolte di mezzo senza nessuna pietà: bambini, donne,  vecchi. Non possiamo non sentire l’angoscia, non solo per le vittime che sappiamo riposare in Dio, il quale ricompensa con il suo amore l’ingiustizia degli uomini, ma l’angoscia  nasce anche perché ci domandiamo come sia possibile che esseri umani diventino belve, come è possibile che persone, essere umani  possano togliere dal cuore ogni sentimento di pietà e lasciarsi dominare da idee malvagie, da comportamenti inqualificabili e  indegni dell’uomo. L’angoscia  dunque è duplice  nel pensiero  di eventi  come quelli che commemoriamo oggi per le vittime innocenti e per la barbarie che a volte, troppo spesso,  prende il cuore dell’uomo, la sua mente, il suo corpo. Direi che l’angoscia comunque continua perché non siamo qui purtroppo  a ricordare solo fatti del passato, sarebbe  bello potere dire son cose accadute tanto tempo fa, sono cose dolorose, drammatiche, terribili, ma le abbiamo ormai alle spalle, l’angoscia si fa più stringente perché ben sappiamo che non è così, ancora oggi accadono queste cose e lo sappiamo benissimo, lo sappiamo benissimo se non vogliamo chiudere gli occhi e tapparci le orecchie. Succedono in tantissime parti del mondo, succedono in tanti luoghi della terra, con la stessa efferatezza, con la stessa barbarie; e anche tra noi, quello che è terribile, è il crescere di una certa indifferenza. Ci abbiamo fatto l’abitudine, le notizie si rincorrono l’una sull’altra e fanno l’effetto del riempimento, alla fine diventa  tutta una melma che non ci dice più niente: ma anche da noi  la barbarie  è sempre lì pronta  a bussare alla porta e può trovare sempre menti e cuori pronti ad afferrarla. Anche oggi nell’indifferenza possono accadere gravi offese alla dignità dell’uomo, al di là degli spiegamenti politici, al di la delle scelte di parti , al di là  delle opinioni che giustamente si debbono confrontare, a volte è in gioco la dignità dell’uomo a volte è il gioco il rispetto fondamentale dell’uomo, e di fronte a questo non ci possiamo dividere non ci possiamo separare  per partiti, non ci possiamo distinguere per opzioni e scelte  contingenti.


 


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