Omelia del Giorno di Pasqua 2012

Ponsacco, chiesa di S.Giovanni Evangelista
08-04-2012


Con la crocifissione di Gesù e la sua sepoltura, tutto sembrava davvero finito. E finito miseramente. La voce del Messia che aveva predicato il Regno di Dio, un mondo nuovo di amore, era stata messa definitivamente a tacere. Il gruppo dei seguaci che avevano seguito il maestro, appariva diviso e disperso. Alcuni avevano tradito e rinnegato il maestro. Tutti erano fuggiti via, terrorizzati. Solo qualche donnicciola era rimasta a piangere ai piedi della croce. Ma, si sa, che cosa contano mai delle povere donne? Tutto sembrava davvero finito. Durante tre anni di predicazione in lungo e in largo della Palestina, molta gente aveva applaudito ed era corsa attorno a Gesù. I miracoli poi avevano smosso le folle. Il movimento suscitato da Gesù, visto da molti ormai come il possibile restauratore di Israele, era andato crescendo sempre di più. L’ingresso a Gerusalemme per le feste di Pasqua era stato un vero trionfo, con gioia ed esultanza di bambini e gente a proclamare osanna al figlio di David.


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