Comunicato in merito al pirogassificatore di Castelfranco di Sotto

26-04-2012


«Il popolo, la gente con tutte le sue preoccupazioni, deve essere preso in seria considerazione. Attenzione e rispetto si devono alle amministrazioni comunali che governano il territorio. Come vescovo di questa terra sento levarsi di giorno in giorno sempre più alto il disagio per i momenti difficili che stiamo attraversando come paese a cui si aggiungono, qui da noi, i fondati timori per la realizzazione di opere che potrebbero, se non attentamente valutate, gravare su un sistema ambientale già sottoposto a stress importante. La Toscana non può certo essere soltanto quella del vino e dell’olio buono e del turismo sostenibile, ma neanche quella dell’impresa qualunque e dovunque, perchè la risorsa più grande della regione sono gli uomini e le donne che la abitano e l’autentico sviluppo umano esige molta attenzione all’ambiente in cui vive. Distruggerlo, significa distruggere l’uomo e precludere la possibilità stessa del bene comune. Ovviamente, bisogna saper mettere insieme sviluppo e rispetto dell’ambiente. Per questo ci vogliono studio e impegno, confronto, discussione, partecipazione e collaborazione. Il nostro territorio, essendo particolarmente interessato da intensivi processi di sviluppo economico, corre sicuramente il rischio di venire sottoposto ad uno stress ambientale assolutamente inaccettabile. Il rischio ambientale è già piuttosto alto. Ciò richiede una cautela maggiore rispetto ad altri territori. Anche se è necessario e doveroso lavorare ad uno snellimento burocratico che favorisca lo sviluppo economico ed il tessuto imprenditoriale così martoriato dalla crisi in atto, non lo si può fare evitando gli scrupolosi accertamenti, doverosi nel caso delle aziende che lavorano nel  delicato campo dello smaltimento dei rifiuti. L’attenzione quindi deve essere particolarmente alta e si deve procedere con accortezza, senza ricorrere a ripicche o ad atti di forza, o peggio, ad uno scontro istituzionale, purtroppo già in atto, che non giova a nessuno, tanto meno al nostro territorio, che credo stia a cuore a tutti. Laddove le normative non ci siano o siano carenti o poco chiare, occorre un rigoroso principio prudenziale di cautela, vista la posta in gioco. Sarà poi sempre necessaria una corretta, ampia e costante informazione che accompagni un reale processo partecipativo in ordine alle decisioni da prendere».