Vescovo e Imam

Una lezione di dialogo

di don Tommaso Giani

«Sai Andrea cosa mi piace tanto della vostra religione? Le preghiere di ringraziamento prima dei pasti: partecipando come ospite a diversi campeggi parrocchiali o campi scout mi ci sono ritrovato dentro in più di un’occasione, e ho sempre respirato tanta gioia di vivere e un bello spirito di comunità». «Anche per me, Izzedin, ci sono tante cose affascinanti della tua religione: per esempio il legame stretto fra fede e vita; lo si vede in particolare nel tempo del Ramadan che avete appena concluso, quanta dedizione e quanto cuore ci mettete, per staccarvi da ciò che non è essenziale e per mettervi in ricerca di Dio e del senso profondo della vita».

Un imam e un vescovo che si scambiano complimenti, e che dialogano tra di loro e con gli studenti all’insegna dell’amicizia e della complicità, sono un ricostituente per l’anima di quelli potenti: un bel regalo di fine anno scolastico per circa 40 studenti e professori dell’istituto Checchi partecipi ieri mattina di una videolezione speciale.

Il vescovo di San Miniato Andrea Migliavacca e l’imam di Firenze Izzedin Elzir hanno testimoniato ai nostri ragazzi due esperienze di guide spirituali diverse nella religione ma ricche della stessa umanità. Un’umanità che ha fatto da collante ai numerosi racconti di vita con cui Andrea e Izzedin hanno animato la lezione.

Il vescovo ci ha raccontato di suor Virginia, la religiosa che lo ha visto crescere nel suo paese natale di Binasco, in Lombardia: una suora “rock”, organizzatrice per lui e per gli altri ragazzini dell’oratorio di visite a casa di anziani soli che hanno fatto nascere amicizie intergenerazionali e dato concretezza a tante pagine di Vangelo. L’imam ci ha raccontato invece di suo nonno, difensore coraggioso della dignità della donna in Palestina in un’epoca in cui i discorsi sulla parità di genere non erano così gettonati. Di nuovo don Andrea ci ha raccontato della sua amicizia con Andy Rocchelli, il fotoreporter (suo ex compagno di strada negli scout di Pavia) che nel 2014 nell’est Ucraina ha pagato con la vita la sua passione civile e la sua ricerca della verità attraverso il lavoro di giornalista. E Izzedin ha proseguito parlando del suo professore di religione a scuola, che non parlava di dogmi ma di vita e di letteratura, educando il futuro imam fiorentino al dialogo e alla ricerca continua di nuove conoscenze, contro ogni forma di fanatismo e chiusura mentale. Dopodiché sono piovute le domande di professoresse e studenti, che hanno sollecitato i due ospiti a lanciare altri messaggi consonanti in favore di una maggiore responsabilità per le donne nelle rispettive religioni, e poi di lotta al virus del razzismo e di incoraggiamento ai giovani per non omologarsi e scegliere percorsi di vita in grado di esaltare i loro talenti a beneficio dell’intera collettività. L’ora insieme è volata, e alla chiusura del collegamento i miei primi messaggi ricevuti su Whatsapp sono tutti di studenti e professoresse.

«Bellissimo!». «Finalmente un discorso di religione che mi riempie di speranza». «La storia di Andy mi ha fatto emozionare». Rispondo mandando tonnellate di arcobaleni, mi sento il cuore di tutti i colori, e mi piace pensare che dopo la lezione di oggi chi cerca di mettere culture e religioni diverse una contro l’altra avrà vita ancora più dura, almeno nella nostra scuola.