La prima settimana di maggio si apre tradizionalmente a Corazzano, nel cuore della Valdegola, con i festeggiamenti di Sant’Eurosia, Santa dei raccolti e delle campagne, “venuta” dalla lontana Jaca, in Spagna, fino a Corazzano.
La parte folkloristica della festa ha trovato una nuova iniziativa rispetto alle scorse edizioni: sabato 3 maggio una camminata in notturna ricordando i personaggi che hanno fatto la storia di Corazzano con i racconti lasciati da uno che fu, il grande Emilio Nacci. E dopo aver camminato, una spaghettata aglio, olio e peperoncino è stata quel che ci voleva per riprendere le energie. La serata si è conclusa con il lancio dei palloncini in ricordo di colei che quest’anno ci ha lasciato, colei che più di tutti amava questa festa… Danila Campinoti. La domenica pomeriggio è stata la volta del mercatino su quattro ruote … uso e riuso, con le bancarelle pronte per l’occasione. E poi c’era anche da mangiare: i gustosissimi panini accompagnati dal supplì e gli spettacolari topi fritti, che sono andati a ruba, accompagnati dal famosissimo mirto.
Ma la partecipazione ha riguardato soprattutto la parte spirituale. Giovedì 1° maggio, celebrazione all’aria aperta: la festa della Madonna del ciclista ha visto la benedizione dei mezzi di trasporto. Un altro momento di raccoglimento è stata la Santa Messa alla Pieve di San Giovanni Battista. Il messaggio è stato chiaro: Sant’Eurosia, una L donna prima che una santa, che ci ha mostrato il volto bello dell’essere cristiani; la santa vergine e martire che ha scelto Cristo anche quando le volevano imporre di abbandonare la fede e nonostante l’atroce persecuzione è un esempio per tutti. E la sera, durante la processione per le vie del paese c’erano tutti: c’era il pievano della Valdegola, don Simone Meini; c’erano i portantini dell’immagine sacra; c’erano i più piccoli vestiti da pastorelli per l’occasione; c’era la gente comune con i flambeaux, accorsa per la santa e c’era anche quest’ultima, Sant’Eurosia, colei che contro le mode, contro la società aveva voluto dire sì alla chiamata di Dio, una chiamata che, anche nel piccolo di una festa di paese, si fa forte di un invito d’amore, una parola unica e inequivocabile, una parola che apre i cuori di coloro che si apprestano ad accoglierla; una parola che, infine, è semplice e diretta come un appello al coraggio: «Seguimi».