Novanta parrocchie, un forte impegno in ambito culturale. E le celebrazioni per il Giubileo dei 400 anni dalla fondazione.
Quando il vescovo Giovanni Paccosi farà il suo ingresso nella diocesi di San Miniato, il prossimo 26 febbraio, troverà una Chiesa nel pieno delle celebrazioni per il Giubileo dei 400 anni dalla sua fondazione. La diocesi di San Miniato conta circa 180.000 abitanti distribuiti su un territorio di 691 Kmq, che si estende dalla periferia di Empoli alle colline pisane, dal confine con la diocesi di Volterra al larcianese, in provincia di Pistoia. Nelle sue 90 parrocchie operano un’ottantina di sacerdoti, con una ridotta ma operosa presenza di religiosi, appartenenti all’Ordine dei Frati minori, ai Betharramiti e ai Servi del cuore Immacolato di Maria; undici diaconi permanenti, circa 80 religiose, in servizio presso parrocchie, scuole materne e residenze per anziani. Attualmente la diocesi ha un solo seminarista in cammino verso il sacerdozio. I fedeli laici impegnati attivamente a livello ecclesiale non sono molti e appartengono prevalentemente a movimenti, gruppi e associazioni: a una radicata presenza dell’Azione cattolica si aggiungono un buon numero di comunità neocatecumenali e gruppi del Rinnovamento nello Spirito. Sono presenti anche le esperienze dei Focolari, Comunione e Liberazione, Unitalsi, Gam, movimento Schoenstatt e i terz’ordini francescano e domenicano. L’associazionismo giovanile cattolico fa perno principalmente sull’Agesci, su Acr e Ac giovani e su movimenti impegnati nella cooperazione internazionale come Shalom e Bhalobasa. In alcune parrocchie opera inoltre il Centro sportivo italiano (Csi).
Nei sette anni del suo episcopato, monsignor Andrea Migliavacca ha avuto un’attenzione particolare al mondo giovanile, dando impulso a momenti di incontro, preghiera e impegno caritativo e sociale attraverso le iniziative dell’Ufficio di pastorale giovanile, anche in collaborazione con la Caritas diocesana (ricordiamo Caritas Young e i campi estivi delle «4 del pomeriggio»).
Un altro ambito di particolare attenzione da parte del predecessore di monsignor Paccosi è stato quello della pastorale della salute e dell’assistenza alle persone fragili. Sono legati alla diocesi istituti impegnati in questo settore ad altissimo livello professionale: la fondazione Stella Maris, che si occupa di malattie neuropsichiatriche, e la fondazione Madonna del Soccorso che gestisce numerose case di riposo e asili.
Nelle parrocchie l’impegno principale si concentra sul catechismo dell’iniziazione cristiana, ancora percepito come un ambito importante di servizio ecclesiale e come un «ponte» che permette di entrare in relazione con molte famiglie altrimenti lontane dalla pratica religiosa. Un altro servizio che i fedeli amano prestare in parrocchia è quello dell’animazione liturgica, in particolare l’animazione musicale, che vanta un’importante tradizione in diocesi. Sono presenti la Cappella musicale della Cattedrale, due prestigiosi cori diocesani (San Genesio e Cosimo Balducci) e numerosi cori parrocchiali ai quali è dedicata una tradizionale rassegna annuale. Ancora forte tra i fedeli è la pietà popolare, che si esprime in feste patronali, pellegrinaggi, gruppi di preghiera legati a particolari devozioni e nella frequentazione dei santuari diocesani.
L’esperienza del servizio della carità a livello parrocchiale viene vissuta nell’ambito dei centri di ascolto e distribuzione Caritas e delle confraternite di Misericordia molto diffuse sul nostro territorio.
Un settore importante in cui la Chiesa sanminiatese è impegnata è anche quello culturale, con la valorizzazione del patrimonio artistico presente in diocesi e grazie all’attività di storici enti culturali come l’istituto del Dramma popolare e l’accademia degli Euteleti di San Miniato. Frequenti appuntamenti di natura culturale sono promossi, fra gli altri enti ecclesiali, dall’Associazione medici cattolici, il Serra Club, l’Ucai (Unione cattolica artisti italiani) e il centro diocesano di formazione socio-politica «Monsignor Torello Pierazzi».
Un costante sostegno alle iniziative sociali e culturali della diocesi proviene dalla Fondazione Cassa di risparmio di San Miniato, che ha recentemente contribuito al restauro della scalinata e santuario del Santissimo Crocifisso e della facciata del Seminario. Una diocesi vitale, quindi, quella di San Miniato, ma ancora bisognosa di crescere sulla via dell’unità. Una delle principali sfide per il vescovo Giovanni sarà quella di rispondere all’esigenza di unire le forze – un appello quanto mai pressante emerso dal cammino sinodale – puntando sul valore delle unità pastorali, sulla collaborazione tra parrocchie e servizi diocesani e sulla cooperazione tra gruppi e movimenti.