Si celebra oggi, domenica 18 ottobre, nel cuore di un mese interamente dedicato alla Vergine Maria e alle Missioni. Il vescovo Andrea ha colto l’occasione del pellegrinaggio a Cigoli, nel primo sabato del mese – il 3 ottobre scorso – per ravvivare nei fedeli l’attenzione verso l’essenziale dimensione missionaria della Chiesa.
«Iniziamo oggi il mese missionario – ha ricordato monsignor Migliavacca -. Allora la nostra vuole essere anche una preghiera per le missioni e per coloro che come scelta di vita vivono il servizio missionario nei luoghi di primo annuncio». Come testimone di questa scelta, accanto al vescovo, insieme a don Giampiero Taddei, era presente padre Antonio Sergianni, per molti anni missionario in Cina. Dopo i mesi del lockdown e quelli che sono seguiti, in cui il tradizionale pellegrinaggio al santuario della Madre dei Bimbi, per ragioni di prudenza, è stato celebrato interamente in chiesa, a partire da sabato scorso è stato ripristinato l’itinerario a piedi, e quindi il pellegrinaggio nella sua pienezza. La gioia di questa ripresa è riecheggiata nelle parole del vescovo in apertura della sua omelia, in cui ha commentato il Vangelo del giorno. Non a caso si trattava del ritorno dei 72 discepoli dalla missione (Lc 10,17- 24). Il vescovo ha sottolineato che questi «non raccontano a Gesù prima di tutto quello che hanno fatto, i loro successi, ma raccontano la meraviglia di aver visto ciò che Dio ha fatto».
Quindi, ha affermato il presule, «la missione, è un cammino per vedere e per accompagnare altri a vedere l’opera del Signore». Le parole stesse di Gesù fanno riferimento a questo atto di vedere, a questa particolare rivelazione: «Ti rendo lode Padre perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai fatte vedere ai piccoli». La missione è proprio l’esperienza della Chiesa che sa discernere il Regno di Dio all’opera nel mondo e che aiuta tutti coloro che accolgono l’annuncio a incontrare il volto di Dio. Un ulteriore spunto di riflessione è venuto dalla prima lettura in cui Giobbe, ritrovata finalmente la pace dopo tante traversie e sofferenze, esclama: «Prima ti conoscevo per sentito dire ma ora, Signore, i miei occhi ti vedono». Giobbe ha incontrato Dio sulla difficile strada del dolore e ci insegna a scoprire la fedeltà di Dio, che non viene mai meno, ad affidarci a Lui. «Questa è l’esperienza di Giobbe ed è anche l’insegnamento di Maria», ha concluso il Vescovo.
«La Vergine ha vissuto il suo cammino di sofferenza ma ha sperimentato anche la fedeltà e la grandezza di Dio, diventando così testimone dell’annuncio, patrona delle missioni. Nel giorno di Pentecoste accoglie con gli apostoli il dono della Spirito Santo e accompagna sempre la Chiesa a dire al mondo: «Io conosco il Signore non per sentito dire ma perché l’ho incontrato».