The next holy Mass in English, in Montopoli, will be on Sunday March 3rd. No, non abbiamo impostato per errore il traduttore automatico al nostro programma editoriale. La santa Messa in lingua inglese è, oramai da due mesi, una realtà nella parrocchia di Montopoli. Ne aveva parlato incuriosita, ad inizio anno, anche la stampa locale, conferendo alla notizia il privilegio di campeggiare sulle “civette” esposte fuori dalle edicole del nostro territorio. In sintesi: a Montopoli in Valdarno dal 7 gennaio scorso, ogni prima domenica del mese alle ore 17, si tiene nella chiesa di San Sebastiano una Messa in lingua inglese celebrata da don Christopher Galala, che da quasi un anno affianca il parroco don Udoji Onyekweli nel servizio pastorale nelle tre parrocchie di Capanne, Marti e Montopoli.
Don Christopher, 46 anni, originario come don Udoji della Nigeria, è arrivato in Italia il 14 febbraio 2023 e risiede attualmente proprio nella canonica di Montopoli. Gli abbiamo rivolto alcune domande su questa singolare iniziativa pastorale e liturgica. Ci risponde con grande cortesia, raccontandoci subito del suo rapporto con la lingua italiana.
«Adoro l’italiano. Imparare una nuova lingua è impegnativo ma non impossibile. Al momento vado a scuola per imparare le sue dinamiche. Don Udoji e i parrocchiani sono molto disponibili con me, anche nell’insegnarmi a parlare questa bella lingua. Sto facendo progressi, capisco e mi faccio capire. E ovviamente celebro la santa Messa anche in italiano».
Chiedo come sia nata invece l’idea di celebrare Messa in inglese.
«Il parroco – mi dice – aveva sempre avuto questo proposito. Quando sono arrivato qui me ne ha subito parlato. Ci siamo quindi confrontati e abbiamo deciso di avviarla. Alla prima Messa in inglese, a gennaio, erano presenti circa 30 persone. La settimana scorsa, per la prima domenica di febbraio, i fedeli presenti erano 40. Il numero è in aumento. È un fatto che mi impressiona».
La curiosità mi spinge a informarmi sull’identikit di questi fedeli.
«I partecipanti – mi confida – hanno provenienze diverse. Ci sono persone che capiscono e parlano inglese, altre che stanno frequentando una scuola per impararlo. Diversi sono quelli che vengono per curiosità o che partecipano con fede perché si tratta comunque di una Messa cattolica».
Gli domando se ritiene possibile, per il periodo estivo, pensare a un piano pastorale per i turisti proprio a partire da questa Messa, dato che Montopoli è ricca di strutture ricettive e agriturismo.
«Sì – risponde convinto -. Rientra sicuramente nei programmi che abbiamo per questa estate. Ci stiamo già lavorando ed è stimolante. Oltretutto la gente che sta attualmente partecipando è entusiasta. Qualcuno tra loro desiderava da tempo una cosa del genere. I parrocchiani tradizionali poi apprezzano e, anzi, accolgono con fervore questo momento. È sicuramente un’opportunità e un’esperienza di spiritualità anche se non parlano la lingua. Alcuni si sono messi addirittura a imparare la sequenza della Messa in inglese. Questo è meraviglioso. Tanto che stiamo già pensando per il futuro di aumentare la frequenza di questa celebrazione. Oltretutto la “location” è molto buona. La chiesa di San Sebastiano dispone di un vicino e ampio parcheggio. Da parte mia quindi non può che arrivare ogni possibile incoraggiamento a tutti a partecipare».
Palpabile anche la soddisfazione del parroco don Udoji.
«Come ha spiegato il mio confratello ho sempre desiderato celebrare qui in diocesi la Messa in inglese. Anche questa iniziativa diventa un modo per essere “Chiesa in uscita” come chiede papa Francesco. Un tentativo di diventare un riferimento sul territorio per i turisti che vistano queste zone… ma non solo: io e don Christopher siamo entrambi nigeriani, parliamo inglese e possiamo offrire la nostra esperienza per raggiungere anche i tanti nostri connazionali che vivono in questo territorio e tutti gli immigrati cattolici anglofoni. E il vescovo Giovanni ha accolto questa nostra iniziativa con molto favore».
La Messa in inglese celebrata a Montopoli segue il Messale romano ed è una traduzione della stessa editio typica latina, in tutto uguale alla nostra Messa in italiano.