È stata pubblicata dalla prestigiosa casa editrice Glossa la dissertazione dottorale in Mariologia di don Massimo Meini, sacerdote della nostra diocesi. La tesi verte sul contributo dato alla riflessione teologica sulla Vergine Maria dal padre cappuccino Francesco Saverio Toppi (1926-2007), vescovoprelato di Pompei dal 1990 al 2001, per il quale è in corso la causa di beatificazione.
La tesi di don Meini parte dal profilo biografico del Toppi, nato a Brusciano, in provincia di Napoli, e battezzato col nome di Vincenzo, quinto figlio di una famiglia umile e laboriosa. All’età di undici anni entra nel seminario dei padri Cappuccini a Sorrento. Dopo l’ordinazione sacerdotale, nel 1948, compie gli studi di specializzazione in Storia ecclesiastica a Roma. Rientrato in Campania riveste incarichi importanti nell’Ordine a livello provinciale e generale. Esonerato da ogni incarico per motivi di salute nel 1988, due anni dopo viene eletto arcivescovo-prelato di Pompei da papa Giovanni Paolo II e rimane in carica fino al 2001. Il suo contributo al pensiero mariologico viene illustrato da don Meini nel contesto della formazione romana ricevuta da padre Toppi, improntata alla trattatistica neotomista, e del suo successivo impegno per la recezione del Concilio Vaticano II che, specialmente col capitolo 8 di Lumen Gentium, aveva offerto una nuova magna charta della mariologia. Gli apporti del Toppi provengono dal suo ricco Diario spirituale e dalle lettere pastorali, testi in cui don Meini evidenzia gli influssi di importanti autori spirituali, da Teresa di Lisieux a Grignion de Montfort, da Massimiliano Kolbe a Chiara Lubich.
I capitoli successivi della tesi sono dedicati all’approfondimento di argomenti specifici riguardanti la dottrina mariologica dell’autore: la figura e il ruolo di Maria Santissima alla luce del Concilio Vaticano II (cap. 2), il tema di «Maria-Chiesa», un’espressione cara a monsignor Toppi (cap. 3) e infine la dimensione pneumatologica, con le ardite definizioni di Maria come «icona dello Spirito Santo», «sacramento della Ruah», «quasi incarnazione dello Spirito Santo». Titoli vertiginosi su cui Francesco Saverio Toppi ha offerto spunti fecondi, indicati da don Meini come campo ancora aperto di approfondimento per gli specialisti.