XXXI Rassegna dei Cori Parrocchiali 2024

La musica sacra può aiutare i testi biblici a parlare

di don Bruno Meini

Intanto, i numeri. All’intera rassegna, sciorinata nei 4 sabati di aprile, hanno partecipato 28 cori ( in ordine di serata, Ponte a Egola, Orentano (Voci bianche), S. Miniato-Ponte a Egola (Pueri cantores), Montopoli in Valdarno, Palaia, Cortenuova di Empoli, Comunità Pastorale di Capanne-Marti-Montopoli; Capannoli, Fauglia-Valtriano, Ponsacco (Voci a colori), Cenaia-Crespina, Ponsacco (Coro parrocchiale), Forcoli, U.P. di Casciana Terme, Coro delle Colline Pisane; Fucecchio (La Ferruzza), Lazzeretto, Ponte a Cappiano, S.Maria in Valdegola, Castelfiorentino, Fucecchio (Vedute); Cerreto Guidi (I Leonardini), Cerreto Guidi (Coro parrocchiale), Poggio Tempesti, Capraia e Limite, Castelfranco di Sotto, Fucecchio (Collegiata), S. Miniato (S. Genesio).

Tre cori erano di fuori diocesi, attratti dalla nostra iniziativa diocesana sanminiatese: Capraia e Limite, Castelfiorentino e Cortenuova di Empoli.

Hanno eseguito composizioni del repertorio gregoriano e di 46 autori (Anselmi, Bach, Berthier, Bisonni, Bonfitto, Botor, Branca, Buttazzo, Cate, Christille, Crüger, De Marzi, Duruflé, Enderle, Fermalvento, Fossi, Franck, Frisina, Gardi, Gen Verde, Gounod, Hændel, Kodály, Lécot, Liberto, Lotti, Mattii, Miserachs Grau, Molfino, Morgan, Monastero della  Visitazione di Soresina (Cremona), Munda, Nosetti, Perosi, Pretto, Rainoldi, Repertorio evangelico, Rinnovamento nello Spirito, Russo, Sequeri, Škroup, Snyder, Soto de Langa, Spaladore, Torresi, Vivona).

Forse, qualcuno avrà ritenuto aridi gli elenchi e li ha saltati. Sono stati riportati volutamente cori e autori che spaziano dal Rinascimento al repertorio contemporaneo, per dare un’idea dell’ampiezza della voglia di fare, della ricerca fatta con curiosità, del coraggio nell’esplorare autori ed epoche nuove. È l’”aura” – per dirla con Walter Benjamin – che abbiamo respirato e che i cori e i loro direttori ci hanno trasmesso in questa rassegna. I risultati? Corposi con punte di eccellenza. È facile immaginare il lavoro, la fatica e anche l’entusiasmo di serate di prove, rubate al sonno, intravisti dietro i 10 minuti di esecuzione finale.

Una chicca inaspettata e sorprendente per un coro parrocchiale, a motivo della difficoltà ritmica, l’esecuzione de La Regina cæli di Francisco Soto de Langa, spagnolo del ‘500, ma attivo a Roma nel coro della Cappella Sistina e nella chiesa di San Giacomo degli Spagnoli. La Regina cæli, eseguita dal coro di Ponte a Cappiano, è una lauda spirituale, come venivano eseguite e composte nell’Oratorio di San Filippo Neri.

Una citazione a parte merita la presenza di 3 cori di voci bianche e bambini, nostra speranza in tutti i sensi, anche musicale: le Voci Bianche (Orentano), i Pueri cantores (San Miniato – Ponte a Egola) e I Leonardini (Cerreto Guidi) al loro debutto.

Due perle, poi, hanno impreziosito l’ultima serata della rassegna: l’Orchestra della Diocesi di San Miniato, diretta da Stefano Boddi all’inizio e alla fine, e il maestro Salvatore Vivona (nella foto, al centro con il Coro dei Leonardini). Al Maestro è stata conferita una pergamena, firmata dal nostro Vescovo e dal presidente della Commissione Diocesana di Musica Sacra, che attesta la sua nomina a membro onorario della Commissione. Ricorreva anche il suo 60° compleanno e il decennale della collaborazione con la nostra cattedrale.

All’inizio di ognuna delle 4 puntate, il saluto di benvenuto da parte dei parroci e, nella 1^ serata, del nostro Vescovo. Una breve riflessione è stata curata dal presidente del Commissione sul valore del canto sacro, come momento di lode a Dio, di servizio alle comunità cristiane e di aggregazione gioiosa interpersonale e interparrocchiale. Nell’ultima serata, in particolare, è stato citato papa Francesco, da molti ritenuto, erroneamente, “refrattario” al canto sacro. Il 5 febbraio 2021 papa Francesco inviava un videomessaggio (s’era in tempi di COVID) a strumentisti e cantanti, che a Roma partecipavano al 4° convegno internazionale sulla musica sacra. Il messaggio è formidabile, attualissimo e ci riguarda tutti.

A un certo punto il Papa dice: “La musica sacra è un ambito molto importante per la liturgia e per la evangelizzazione. Una partitura può aiutare i testi biblici a parlare; una partitura è una forza che stimola la coscienza personale di ognuno e crea una fraternità universale”. Il papa ci dice praticamente che il canto sacro rende più efficace, rinforza la parola di Dio ed è imprescindibile da un testo biblico. È quel che sta facendo da più di 1.000 anni il canto gregoriano, che è “costruito” sulla Parola e in funzione della Parola.

Infine, il papa citava un autore singolare che, a quanto ne sappiamo, la musica la masticava poco o non la conosceva affatto: Miguel de Cervantes, il grande poeta, scrittore e drammaturgo spagnolo, vissuto tra ‘500 e ‘600, autore del Don Chisciotte. De Cervantes dice che “Dove c’è musica, non può esserci nulla di cattivo”.

Nell’organizzazione della rassegna ha esordito Benedetto Deri, che ha curato con delicatezza, precisione, competenza appassionata, tecnica e musicale, il dipanarsi organizzativo delle serate.

Per tutti i cori, l’appuntamento-culmine della Rassegna 2024 è per lunedì 13 maggio 21.15 in Cattedrale: uniti in “un cuor solo e un’anima sola” (Atti 4,32) col nostro Vescovo e i sacerdoti, celebreremo con gioia l’anniversario della dedicazione (1685).