Mercoledì 23 ottobre 2019 noi membri dell’equipe della Pastorale giovanile abbiamo partecipato, insieme al vescovo Andrea, all’udienza generale di Papa Francesco in piazza San Pietro.
Insieme a noi era presente Sara Montagnani, la vincitrice del contest per il nuovo logo della Pastorale giovanile diocesana, il cui premio consisteva proprio nella partecipazione all’udienza papale. Avevamo i posti riservati sul sagrato della Basilica di San Pietro, a due passi da papa Francesco e con il colonnato del Bernini che imponeva la sua presenza davanti ai nostri occhi. Nella sua udienza papa Francesco ha fatto una catechesi sugli Atti degli Apostoli, soffermandosi in particolare sulla missione di Paolo e Barnaba e sul concilio di Gerusalemme.
Papa Francesco ha descritto il libro degli Atti come il lungo viaggio della Parola di Dio che viene annunciata a tutti i popoli. Gli Atti degli Apostoli raccontano la nascita delle prime comunità cristiane e in essi si racconta che coloro che credevano in Gesù Cristo furono definiti «cristiani» per la prima volta ad Antiochia di Siria, una delle città più famose dell’antichità dove Paolo e Barnaba annunciarono il Vangelo. Papa Francesco, alla luce degli Atti degli Apostoli, ha parlato della Chiesa come Chiesa «in uscita», come «Chiesa con le porte aperte», una Chiesa che sappia accogliere gli altri così come sono e che annunci l’amore del Padre verso ognuno di noi. La Chiesa è chiamata dal Signore a tenere le porte aperte non solo ai cristiani, ma soprattutto ai non credenti. Come gli Apostoli hanno annunciato la Parola di Dio prima solo agli ebrei e poi anche ai pagani, così le porte della Chiesa devono restare aperte anche per chi è lontano dal Signore e per chi ancora non Lo conosce. Non si è cristiani solo perché si va alla Messa tutte le domeniche o perché si rispettano i dieci Comandamenti. L’amore e la misericordia di Dio vanno oltre la Legge. Papa Francesco, a proposito del rapporto tra la fede in Cristo e l’osservanza della Legge, ha parlato del primo concilio della storia della Chiesa: il Concilio di Gerusalemme, descritto negli Atti degli Apostoli. Questo Concilio afferma che al primo posto ci sono la grazia del Signore e la fede in Dio, poi viene la Legge.
Il Papa ha detto che un aspetto molto bello che emerge dal Concilio di Gerusalemme è la sinodalità, ovvero l’affrontare le divergenze e gli attriti nella verità e con la carità, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo, Il quale plasma i cuori e allenta le tensioni. Se non è presente lo Spirito Santo non c’è sinodalità, ma c’è solo il discutere e il chiacchierare. Le parole di Papa Francesco ci hanno fatto riflettere sul nostro modo di essere équipe: ci siamo chiesti se c’è sinodalità nel nostro servizio di Pastorale giovanile, se, quando ci ritroviamo per organizzare i vari eventi e incontri, viviamo il nostro stare insieme nella verità, nella carità e con l’apertura al dialogo. Ci siamo chiesti se ci lasciamo guidare dallo Spirito Santo quando dobbiamo fare le nostre scelte.
Siamo tornati da Roma con la preghiera che il Signore ci guidi verso ciò che è buono per i giovani della nostra diocesi, affinché possiamo proporre occasioni di incontro con il Signore, sia per chi è vicino alla Chiesa, sia per chi è più lontano. Abbiamo affidato il nostro servizio al Signore e all’intercessione di San Giovanni Paolo II (di cui il giorno prima ricorreva la memoria liturgica) affinché ci rendano degni testimoni della Sua Parola. Nel salutare papa Francesco, il nostro vescovo lo ha invitato a venire a San Miniato.