Riflessioni

Il viaggio di Shalom in Ucraina nel libro del generale Zarcone

di Francesco Fisoni

«In viaggio con Shalom da San Miniato a Leopoli» è un libro del generale di brigata Antonino Zarcone che racconta la missione umanitaria condotta da una delegazione del Movimento Shalom nel luglio del 2022 nei campi profughi di Przemysl in Polonia e Leopoli in Ucraina.

Un viaggio che ha condotto 12 volontari, tra cui lo stesso generale Zarcone, il nostro vescovo Andrea e don Cristiani, fondatore di Shalom, a macinare oltre 3500 km, attraversando Slovenia, Austria, Slovacchia, in appena tre giorni. Un viaggio che intendeva portare un segno concreto di solidarietà alle popolazioni in fuga dalla guerra, ponendo idealmente anche un piccolo segno di riconciliazione e di pace attraverso l’incontro, il dialogo e la preghiera con le Chiese locali. Il libro, presentato lo scorso 21 gennaio nella sala consiliare del Comune di San Miniato, nasce da una serie di articoli scritti dal generale Zarcone per una testata online.

Partorito come un vero e proprio diario di viaggio, il testo si è via via arricchito, fino a divenire un autentico testo di riflessione sui valori e gli ideali di pace che la delegazione ha inteso portare nei territori di guerra. Non mancano nemmeno le considerazioni di carattere strategico e militare che il generale, da studioso della disciplina, ha distillato con misura per inquadrare, a vantaggio del lettore, i termini del conflitto.

Durante la presentazione il vescovo Andrea ha ricordato i giorni che hanno preceduto la partenza e le ragioni che lo hanno sfidato a esserci: «Mi ha convinto a partire, innanzitutto, il dialogo franco e aperto avuto con il fondatore di Shalom don Andrea Cristiani, che mi ha presentato l’idea del Movimento di portare un segno di riconciliazione in quelle terre martoriate. Negli stessi giorni avevo avuto la possibilità di parlarne anche con il segretario della Cei, che ha subito appoggiato l’idea. Il mio desiderio era anche quello di rappresentare la nostra diocesi, portando a nome della Chiesa di San Miniato un segno di comunione e incontro con la diocesi polacca di Przemysl e quella ucraina di Leopoli. Quando si fa un viaggio in un territorio lacerato dalla guerra, pur riconoscendo che c’è un aggressore e un aggredito, è sempre difficile dire chi ha ragione e chi torto. Ciò non di meno a noi è chiesto di ricercare instancabilmente il dialogo per dare spazio di manovra alla pace. Anche perché la pace non si trova certo continuando a inviare carri armati e armi».

Don Andea Cristiani nel parlare dell’amicizia nata con il generale e del libro, ha confessato: «Non ho mai avuto particolare simpatia e dimestichezza con gli apparati militari, ma conoscere Antonino Zarcone è stata per me un’autentica rivelazione. Lo devo a Michele Fiaschi, che mi ha fatto scoprire nel generale un uomo di pace, profondamente radicato nella nostra Costituzione che aborrisce la guerra. La sua competenza storica e i suoi racconti hanno allietato e dato respiro al nostro viaggio. Comunicare con sincerità i propri pensieri è come fotografare l’anima, e questo libro resterà a memoria di questa guerra sciagurata che oggi insanguina l’Europa».

Di significato la testimonianza che ha consegnato il sindaco di Fucecchio, Alessio Spinelli, anche lui membro della delegazione, oltreché autista – insieme al vescovo – del furgoncino in cui i nostri hanno viaggiato: «A Leopoli ci ha fatto particolare impressione veder transitare, quasi ogni ora, davanti al municipio, un carro funebre con dentro un soldato ucraino caduto. Un qualcosa di struggente: a ogni ora il sindaco interrompeva le sue ordinarie attività per scendere in strada a portare l’estremo saluto, al suono del silenzio, a un militare morto al fronte. Questo libro è assolutamente da leggere e il consiglio che do è di fare un’esperienza come quella che abbiamo fatto noi».

Il generale Zarcone, introdotto dall’amico Fiaschi, che ne ha ricordato i meriti scientifici (Zarcone ha diretto tra l’altro l’Ufficio storico dello Stato maggiore dell’Esercito dal 2008 al 2015), ha chiuso il giro degli interventi, ricordando come nella sua attività di studio e ricerca abbia avuto modo di lavorare in passato sia con gli ucraini che con i russi: è tra l’altro l’unico militare italiano ad aver ricevuto un’onorificenza da un organismo governativo russo, per aver studiato la Grande guerra patriottica russa del 1941– 1945. I proventi del libro, pubblicato da Angelo Pontecorboli Editore, sostengono i progetti per l’Ucraina attivati da Shalom.