Lo scorso 18 marzo, gli animatori senior del Progetto Policoro, nell’ambito del percorso di formazione all’impegno sociopolitico, hanno potuto vivere un momento di grande gioia incontrando papa Francesco presso la sala clementina del Palazzo Apostolico. Gioia e gratitudine sono i sentimenti provati dai giovani Animatori di Comunità (AdC) Senior provenienti da diverse diocesi italiane, da nord a sud, che hanno ricevuto in dono il messaggio del Santo Padre, sul quale hanno avuto modo di riflettere nella due giorni di approfondimento del corso annuale intitolato «Da ferita a feritoia. Padri e madri di pace nelle periferie del mondo».
Obiettivo di questo corso è interrogarsi su come poter diventare concretamente costruttori di pace, partendo dalle periferie, dai luoghi della marginalità, del disagio, della fatica a trovare le risposte giuste agli interrogativi e alle legittime ambizioni … in modo particolare da parte dei più giovani. Un percorso a tappe che vede gli AdC Senior impegnati a dare continuità al loro mandato triennale, continuando ad essere generativi per i loro territori di provenienza, sempre coordinati da don Bruno Bignami, don Ivan Licinio e dalla Segreteria Nazionale del Progetto Policoro. Tra gli AdC Senior, a portare il saluto della diocesi di San Miniato a papa Francesco, c’era anche Matteo Squicciarini, attualmente tutor del nuovo AdC Matteo Valenzano. «Grazie al Policoro ho avuto la fortuna di incontrare nuovamente papa Francesco – ci ha raccontato Matteo – che ci ha regalato parole profonde, urgenti e attualissime; ci ha ricordato quanto sia “politica” la nostra azione di AdC e di come sia fondamentale avvertire la necessità di tornare ad una buona politica, capace di mettere al centro il bisogno delle comunità e non la ricerca del consenso, una politica vissuta come servizio e non come dominio, esercitata da uomini e donne ai quali non basta occupare spazi ma che devono impegnarsi a lasciare il segno operando cambiamenti nelle vite delle persone».
Tenerezza e fecondità: sono queste le parole che devono animare la spiritualità alla base del buon agire politico auspicato da papa Francesco, le chiavi che ha voluto regalare agli animatori di comunità riuniti in Vaticano, affinché loro, con l’esempio dell’impegno, possano aprire le menti di chi governa i loro territori, rimettendo al centro la persona umana e le sue necessità, partendo dal bisogno di pace, perché «la guerra, è il fallimento della politica».