Inventario del CAMMINO SINODALE

Gello, se la formazione passa attraverso il circo

di don Francesco Ricciarelli

Uno dei compiti affidati ai gruppi che in queste settimane si riuniranno per portare avanti la fase sapienziale del cammino sinodale è quello di segnalare esperienze già in atto nella nostra diocesi che possano tornare a vantaggio di tutti.

Iniziamo così sulle pagine del nostro settimanale una sorta di inventario di queste iniziative da cui parrocchie, gruppi e movimenti potranno trarre ispirazione a cui potranno rivolgersi per organizzare momenti formativi con i propri ragazzi. La prima esperienza che proponiamo è quella di un circo molto speciale, il cui tendone rosso e bianco svetta davanti alla chiesa di San Lorenzo a Gello di Lavaiano (comune di Pontedera). Si tratta di una scuola di arti circensi gestita da una coppia di sposi e genitori, Cristiano e Giulia, che nel 2005 hanno dato vita alla cooperativa «Chez nous… le cirque» (A casa nostra… il circo).

L’originalità di questa scuola è quella di proporre percorsi anche per bambini e ragazzi down o che presentano problemi dello spettro autistico. Il tendone ospita quotidianamente stage di formazione, anche per i clown dottori che operano nelle pediatrie della Toscana, e progetti dedicati alle scuole di ogni ordine e grado. La cooperativa ha realizzato in due vecchie carovane di legno un piccolo museo e un centro di documentazione con cimeli, costumi di scena e attrezzi donati da alcune delle più importanti famiglie della storia del circo. La pista circolare sotto il tendone che copre un’area di 340 mq. è particolarmente indicata per l’attività con i ragazzi autistici, essendo priva di distrazioni, grazie all’insonorizzazione che offre, e consente di lavorare molto bene nella gestione e integrazione dei movimenti ripetitivi tipici di questo disturbo.

A tutti è data la possibilità di scoprire il proprio talento. Gli animatori di questa iniziativa, che hanno all’attivo anche anni di esperienza come catechisti in una parrocchia pisana, il circo è un paradigma d’inclusione, un esempio riuscito di «villaggio globale», dove ognuno è invitato a sviluppare le proprie capacità e i propri doni speciali. Senza dimenticare che il risultato finale si raggiunge coralmente nello spettacolo, dove tutti collaborano per raggiungere l’unico fine.

Un’esperienza formativa più unica che rara quella offerta a Gello, che può essere proposta ai bambini e ragazzi del catechismo e dell’oratorio, a quattro passi dalle nostre parrocchie.