Si è trattato di un lavoro complesso, che ha previsto la composizione, arrangiamento e incisione di 19 brani originali, interpretati da 6 cantanti e realizzati con la collaborazione di diversi strumentisti. Le canzoni sono il vero motore di questa storia liberamente ispirata alla figura di S. Eurosia di Jaca. L’idea venne, dieci anni or sono, a don Francesco Ricciarelli, che iniziò a pensare alla realizzazione di un piccolo recital da mettere in scena alla pieve di Corazzano, dedicato alla patrona delle campagne. Le successive ricerche storiche sulla vita di Eurosia portarono don Francesco a modificare e sviluppare il progetto, divenuto infine un copione teatrale, comprendente 21 liriche di canzoni, scritto nell’arco di un mese nell’estate del 2017. Ma tutto questo sarebbe rimasto sulla carta se il sacerdote cantautore Mario Costanzi non si fosse appassionato a sua volta al progetto. L’assenza di sponsor importanti e una serie di sfortunati imprevisti, fra cui i danni provocati da un fulmine, da un allagamento e la pandemia degli ultimi due anni, con i relativi lockdown, hanno rallentato il lavoro ma non hanno impedito il raggiungimento di questo primo traguardo. Il libro, con il codice QR per scaricare i brani musicali, è stato pubblicato nei giorni scorsi per i tipi della Conchiglia di Santiago, diretta dall’editore e regista teatrale Andrea Mancini. Oltre al copione del musical e alle note degli autori, il libro contiene un’ampia introduzione della professoressa Anna Scattigno, docente di Storia del Cristianesimo all’Università di Firenze, e le illustrazioni originali del pittore Andrea Meini. Le canzoni, composte, arrangiate e prodotte da don Mario Costanzi, sono interpretate da Benedetta Bruno (Eurosia), Francesco Gronchi (Fortunato), Sandro Toncelli (Lupo), Vittorio Picchianti (Giovanni), Stefano Torriti (il Tempo) e dallo stesso Mario Costanzi (un Monaco). Gli arrangiamenti sono arricchiti dalla partecipazione di Alberto Piva (pianoforte), Edoardo Bruni (chitarra), Lorenzo Alderighi (basso), Vito Perrini (percussioni) e Andrea Lucchesi (sax).
La trama: «Spesso è nei piccoli luoghi – scrive don Costanzi sulla quarta di copertina -, lontani dalle rotte più trafficate della corsa del mondo, che si compiono le storie importanti, quelle davvero grandi. La montagna di Yebra de Basa, teatro di scontri, sconfitte e riconquiste durante l’alto Medioevo, custodisce un segreto che forse fino in fondo mai riusciremo a conoscere e che solo la devozione popolare, rimasta cristallizzata in antiche preghiere liturgiche, ha potuto far riecheggiare fino a noi. Eurosia racconta questa storia, partendo da ciò che sappiamo e da ciò che è plausibile. Come un paziente restauratore Francesco Ricciarelli ha riempito gli spazi rimasti senza colore, invisibili; con il tocco del cesellatore della narrazione ci fa conoscere una storia nella storia, fa trasparire ideali e fiotti di spiritualità che, oltre la cronaca, ci riportano alle radici di una scelta, di una vocazione, di un martirio».