San Miniato Basso

«Entusiasmo chiama entusiasmo»: l’oratorio estivo del «Pinocchio»

di Manuela Tondi

«L’oratorio è qualcosa che più si è meglio è». Ogni mattina le note de «L’amico è» di Baldan Bembo, con un testo rivisitato per l’occasione, riecheggiano lungo la Tosco Romagnola sud est e nelle strade di San Miniato Basso. Capita spesso che qualcuno si affacci verso la parrocchia per capire chi sta cantando (e anche urlando) gioiosamente queste note: sono i ragazzi dell’oratorio estivo della parrocchia dei Santi Stefano e Martino che puntuali nel primo lunedì dal suono dell’ultima campanella scolastica, sono pronti per vivere 4 settimane insieme.

L’organizzazione, tutta basata sul volontariato e la buona volontà, è ormai consolidata: vengono accolti i ragazzi che hanno frequentato dalla prima elementare alla seconda media, divisi per gruppi di età e coinvolti in giochi, attività, esperienze, laboratori, gite e passeggiate all’aria aperta. Nella sala parrocchiale e nei grandi spazi esterni della parrocchia, vengono accolti quotidianamente dalle 8,30 alle 16 da ragazzi poco più grandi di loro: giovani dai 13 ai 20 anni che decidono di dedicare un po’ della loro estate all’animazione dell’oratorio estivo parrocchiale. A guidarli e coordinarli, c’è un gruppo di adulti che veglia affinché tutto proceda per il meglio. E anche quest’anno è un successo di adesioni e di entusiasmo, con ragazzi di varie età che stanno facendo amicizia e imparando cose nuove in un’esperienza che si inaugura ogni mattina con un momento di preghiera guidato dal parroco don Fabrizio Orsini e dagli animatori accompagnati dal suono della chitarra.

«Quest’anno il tema dell’oratorio è “La cura” del prossimo, ma anche di se stessi, dell’ambiente, della comunità, del mondo che ci circonda» spiega il parroco don Fabrizio Orsini e tra i promotori e sostenitori di questa bella iniziativa, nata prima del suo arrivo a San Miniato Basso e dunque ereditata e rivista, anche dopo l’unico anno di sospensione forzata a causa della pandemia. «Siamo partiti dalla parabola del buon Samaritano. Nella vita di ciascuno di noi ci sono “altri”. E noi siamo “altro” per i nostri affetti, i nostri conoscenti, per la comunità, per gli sconosciuti. “Chi è mio prossimo” è la domanda che ci stiamo ponendo in questo cammino insieme riferendoci appunto alla figura del buon samaritano, simbolo della “cura dell’altro” per eccellenza».

L’Oratorio dura quattro settimane «L’ nel corso dell’estate, ma il percorso per realizzarlo è più lungo. «Gli aspiranti animatori– spiega ancora don Fabrizio – per un anno intero si incontrano a periodicità fissa, che diventa più fitta nell’ultimo mese. Accompagnati da educatori, psicologi, pedagogisti e da me stesso a livello spirituale, hanno l’occasione di conoscersi e di creare un gruppo unito e coeso, ma anche di conoscere di più se stessi, tirare fuori e riconoscere le proprie emozioni, in un periodo così bello e difficile com’è l’adolescenza. Nelle ultime settimane poi danno sfogo alle loro idee per organizzare giochi, avventure, laboratori, gite e disegnare, colorare, far nascere praticamente l’Oratorio estivo». Grazie a offerte a prezzi popolari per coprire le spese vive e alla gioiosità che si respira varcando la soglia della sala parrocchiale, l’Oratorio della parrocchia è diventato un punto di riferimento per la comunità di San Miniato Basso.

«Qui abbiamo la conferma che le frasi fatte sui giovani e la loro mancanza di voglia di impegnarsi in qualcosa è del tutto infondata – dice Gabriella Viti, che da anni coordina l’oratorio insieme ad altri adulti volontari -. Basta affacciarsi in una delle mattine dell’oratorio della parrocchia di San Miniato Basso per capire che ci sono tanti giovani che hanno voglia di fare, di dedicarsi agli altri, che non hanno paura di prendersi responsabilità e di occuparsi di ragazzini più piccoli di loro. Il loro impegno come animatori volontari non è affatto virtuale, ma molto concreto: organizzano, giocano, preparano e distribuiscono merende, colorano, lanciano la palla, insegnano a giocare a scacchi, asciugano lacrime e suscitano sorrisi. Si intrattengono ben oltre l’orario di apertura per i ragazzi per sistemare a fine giornata e preparare per la mattina successiva gli ambienti. Anche se hanno 14-15 anni o poco più, anche se hanno appena terminato un anno scolastico impegnativo e alcuni stanno affrontando proprio in questi giorni gli esami di terza media, di maturità e universitari. Lasciano a casa i cellulari e si dedicano a ragazzi poco più piccoli di loro per un’esperienza di crescita per tutti».

Entusiasmo chiama entusiasmo, ed ecco che alla quotidianità degli incontri, gli stessi animatori ed educatori fanno nascere nuove idee e proposte sempre nuove, come la piccola scuola di falconeria, che ha coinvolto tutti i ragazzi in una giornata davvero speciale, le visite guidate al museo diocesano di San Miniato, il trekking lungo il nuovo tratto della Francigena, che passa proprio nel giardino parrocchiale. In questi giorni poi i ragazzi partiranno per una gita all’«Italia in miniatura», una passeggiata per Rimini e la Santa Messa celebrata da don Fabrizio in una parrocchia locale che affaccia sul mare.

Un modo per i ragazzi di San Miniato Basso anche per portare il proprio saluto e solidarietà alla popolazione romagnola. Il 5 luglio invece ci sarà la ormai tradizionale cena di fine oratorio, una festa aperta a tutta la comunità per accogliere e salutarsi prima della partenza per le vacanze. Lo scorso anno a tavola nel giardino parrocchiale c’erano 200 persone, tra ragazzi e bambini dell’oratorio, genitori, parenti e tanti samminiatesi, tra cui anche numerose autorità. Quest’anno l’organizzazione, sempre basata sul lavoro dei volontari, conta almeno di bissare il successo del 2022 proponendo tra l’altro una «cena a tema», guidata dagli animatori del centro estivo con uno spettacolo tra i tavoli che coinvolgerà i presenti, dal particolare titolo «Chi ha incastrato Robin Hood?».


Il vescovo Giovanni in visita all’oratorio di San Miniato Basso

«Se siete qui, se esiste questo oratorio estivo, è perché Gesù è in mezzo a voi. Coloro che animano questo oratorio, lo fanno perché credono nel Signore, per questo si dona a voi».

Monsignor Giovanni Paccosi ha partecipato a una mattinata insieme ai ragazzi della parrocchia di San Miniato Basso. Ha condiviso il momento di preghiera nella chiesa parrocchiale, ha ascoltato i loro canti e anche le testimonianze di alcuni di loro: Angelo di 12 anni, Eloy, 10 anni e Lea, 8 anni, hanno raccontato al Vescovo la loro esperienza all’oratorio. Ognuno secondo la propria età ha voluto spiegare cosa rappresenta questa “avventura” per lui e per i suoi compagni.

“Amicizia” è la parola che è stata più usata sia dai bambini che dagli animatori ed educatori Edoardo, Ludovica e Martina, tutti e tre cresciuti all’oratorio quando erano piccoli. Oggi, che sono passati dall’altra parte dell’organizzazione coordinando e curando i ragazzi più piccoli, hanno ancora maggiore entusiasmo. Monsignor Paccosi ha benedetto tutti e lodato la bella iniziativa promettendo che tornerà a trovare la comunità “giovane” della parrocchia di San Miniato Basso.