La Cattedrale di San Miniato ha aperto le sue porte, lo scorso 8 marzo, al primo incontro di catechesi attraverso l’arte guidato dal vescovo Giovanni. Un evento molto partecipato che ha unito fede, storia e bellezza, ripercorrendo il programma iconografico dell’edificio sacro. Monsignor Paccosi è partito dalla citazione di un testo di Nicola Cabasilas, teologo della tradizione orientale, riportata da Benedetto XVI in un suo discorso sulla bellezza. Gli artisti, scriveva Cabasilas, sono «uomini che hanno in sé un desiderio così possente che supera la loro natura, ed essi bramano e desiderano più di quanto all’uomo sia consono aspirare. Questi uomini sono stati colpiti dallo Sposo stesso, egli stessi ha inviato al loro occhio un raggio ardente della sua bellezza. L’ampiezza della ferita rivela già quale sia lo strale e l’intensità del desiderio lascia intuire chi sia colui che ha scoccato il dardo». E commentava Benedetto XVI: «La vera conoscenza è essere colpiti dal dardo della bellezza, che ferisce l’uomo. Essere toccati dalla realtà». La bellezza, ha commentato il vescovo Giovanni, non solo nel senso estetico, ma come realtà che rimanda a qualcosa di più grande. «Essere toccati dalla realtà, e poi aggiunge, dalla personale presenza di Cristo stesso». Benedetto XVI, sempre in quel discorso, affermava: «Io credo che la vera apologia del cristianesimo non sono tanti discorsi che si possono fare, ma la bellezza che è nata dall’esperienza cristiana. Quindi tutto lo splendore dell’arte e la vita dei santi. Questo è ciò davanti al quale qualunque cuore, colpito dal dardo della bellezza, non può rimanere indifferente».
Dopo questa introduzione, monsignor Paccosi ha guidato i presenti in un viaggio attraverso la storia e l’architettura della cattedrale, intitolata a Santa Maria Assunta e San Genesio. «La cattedrale non è semplicemente una chiesa importante», ha spiegato, «ma è il luogo in cui si trova la cattedra del vescovo, simbolo di unità per tutta la Chiesa». Costruita tra il XII e il XIII secolo, la cattedrale ha vissuto secoli di trasformazioni, passando da chiesa parrocchiale a pieve, fino a diventare cattedrale nel 1622 con l’istituzione della diocesi. Monsignor Paccosi ha illustrato gli elementi architettonici più significativi, come la facciata originale con la sua finestra a croce e i bacini in ceramica del XII secolo provenienti dal Nord Africa, testimonianza di una dimensione culturale che fin dalle origini ha trasceso i confini di locali. Il cuore dell’incontro è stato dedicato alla contemplazione delle opere d’arte presenti nella cattedrale, con particolare attenzione alle rappresentazioni della vita di Maria. Attraverso dipinti, sculture e affreschi, monsignor Paccosi ha mostrato come l’arte sacra sia un potente strumento di evangelizzazione, capace di parlare al cuore e alla mente di tutti. La visita si è conclusa con una visita al giardino pensile dell’episcopio, ordinariamente non accessibile al pubblico.
Il ciclo di catechesi attraverso l’arte proseguirà il 30 marzo nel Santuario del Ss. Crocifisso, dove il vescovo mediterà sulla Passione di Gesù attraverso le opere d’arte qui contenute. Un percorso di approfondimento nel tempo della Quaresima che unisce spiritualità e cultura e dimostra come la bellezza possa essere una via privilegiata per l’incontro con Dio.