Il nostro collaboratore Francesco Sardi ha partecipato alla Gmg di Lisbona insieme alla Comunità neocatecumenale di Empoli. Nel suo racconto fresco e immediato – quasi un diario di viaggio – ritornano gli echi di quelle giornate.
Cosa succede quando un sanminiatese si unisce ai giovani delle comunità neocatecumenali di Empoli per un pellegrinaggio che lo porterà alla Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona? È quanto è avvenuto al sottoscritto, che ha potuto fare un’esperienza di forte condivisione.
La protagonista principale della prima parte del nostro pellegrinaggio è stata Carmen Hernández, iniziatrice del Cammino Neocatecumenale, salita al cielo nel 2016, per la quale è in corso la causa di beatificazione. Per lei due tappe fondamentali: la sua parrocchia di Santa Caterina da Siena e il Seminario Redemptoris Mater di Madrid dove è stato possibile pregare sulla tomba di Carmen e chiedere una grazia particolare. I santi ci hanno accompagnato nel nostro itinerario ma la figura che più ci ha colpito, procedendo verso Batalha, è stata quella di San Nuno Álvarez Pereira: egli svolse un ruolo militare importante per l’indipendenza del Portogallo nella crisi del 1383-1385, prima di vincere la sua battaglia più importante, quella contro se stesso: nel 1423 entrò infatti nell’ordine carmelitano. Questo santo ci ha insegnato che è possibile lottare e impegnarsi per grandi ideali, dando la propria testimonianza e “morendo” per la croce. Tra le mete del nostro peregrinare si è distinta anche Fatima. La storia del luogo è nota: il 13 maggio 1917 la Madonna apparve ai tre pastorelli Lucia, Giacinta e Francesco. Le apparizioni proseguirono ogni 13 del mese, fino al 13 ottobre quando a migliaia di persone, credenti e non, si manifestò il cosiddetto miracolo del sole. Alla cappella delle apparizioni abbiamo potuto fare un momento di silenzio e pregare per un nostro caro.
La grande veglia del 5 agosto con papa Francesco e la santa Messa del 6, con la sua toccante omelia, non hanno fatto dimenticare che momenti liturgici importanti sono stati anche la penitenziale con la quale abbiamo potuto affidare i nostri peccati alla misericordia di Dio; la Messa del 4 agosto nella cattedrale di Leiria, presieduta da don Maurizio Pallù per i 750 pellegrini toscani; la Messa dell’8 agosto a Quadarrama presso il centro neocatecumanale della Spagna, celebrata da don Francesco Cianchi che ha sottolineato con forza le sue parole: dopo la Gmg, dopo l’incontro vocazionale «avete ricevuto il kerygma sulla terra, per viverlo nel cielo».
Sul lungomare di Alges, il 7 agosto, c’è stato l’incontro vocazionale del cammino neocatecumenale presieduto dal patriarca di Lisbona, Manuel Clemente. Presenti Kiko Arguello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale, padre Mario Pezzi e María Ascensión Romero che ci hanno annunciato il kerygma manifestandoci l’amore del Signore per le nostre vite. Centinaia di ragazzi e ragazze si sono alzati alla chiamata vocazionale, una chiamata accolta con lacrime di gioia che testimoniano come Dio non delude mai.
9 agosto: nei luoghi di santa Teresa d’Avila, la missione due a due è stata un modo per conoscersi meglio e per portare Cristo, tramite le nostre esperienze, al prossimo. Abbiamo incontrato e ascoltato storie diverse, da cristiani, credenti di altra religione, atei, alcolizzati, drogati, separati, ex carcerati, emarginati. È stata un’importante esperienza dove protagonista è stato l’amore gratuito di Dio. A Fuentes de Carbonero, in un paesaggio desertico, si erge una chiesa dove nel 1967 è stata celebrata la prima veglia pasquale del cammino alla quale Kiko aveva chiamato i poveri fratelli delle Palomeras. È stato bello sentir parlare un fratello che ha conosciuto Kiko 50 anni fa, all’età di 19 anni. Ha dato la propria esperienza raccontando quello che è avvenuto realmente in quel luogo: «Qui è iniziata la prima evangelizzazione, da qui sono partiti i primi catechisti».
Molte altre cose sono state fatte, molti altri luoghi sono stati visitati, potremmo lamentarci per la fatica e l’eccessivo pregare ma senza fatica e senza pregare che pellegrinaggio sarebbe stato? Ora per noi inizia la vera avventura: portare la nostratestimonianza al prossimo, vuoi con uno sguardo, vuoi con un’emozione, voi con una semplice parola. Vieni e vedi! Arrivederci al prossimo pellegrinaggio, arrivederci alla prossima Gmg!