L’ultima domenica di giugno il cardinal Ernest Simoni, ha visitato la Pieve di Santa Maria Novella a Marti nel Comune di Montopoli Valdarno, nella Diocesi di San Miniato. Viva l’accoglienza da parte dei tanti fedeli, giunti anche dalle parrocchie limitrofe, appresa la notizia della presenza del porporato albanese. Il cardinal Simoni è stato accolto da monsignor Andrea Migliavacca, vescovo di San Miniato, e dal parroco, il pievano don Fabrizio Orsini, che a breve lascerà le comunità parrocchiali di Marti e Capanne perché chiamato a prendere possesso a settembre della parrocchia di San Miniato Basso. All’inizio della celebrazione eucaristica, monsignor Migliavacca ha salutato con grande affetto e gratitudine il porporato, il quale, ormai ben conosciuto nella Diocesi, dopo aver visitato le parrocchie in cui è stato invitato a celebrare la Messa ed a portare la sua testimonianza sugli anni scuri del regime comunista albanese.
Nato nel 1928 a Troshan, Ernest Simoni entra nel collegio francescano a 10 anni e riceve l’ordinazione sacerdotale nel 1956. Nel 1963, dopo la celebrazione della Messa di Natale, viene arrestato dalle autorità comuniste, torturato e condannato alla pena di morte, poi commutata in 25 anni di prigionia e lavori forzati, gli ultimi dei quali trascorsi nelle fogne di Scutari. Per tre volte davanti al plotone di esecuzione, nelle ultime parole che gli concedevano affermava: «sono contento di donare la vita per il mio Maestro». Nel 2014 papa Francesco, in visita apostolica in Albania, viene a conoscenza della sua storia e ne resta commosso e colpito; nel 2016 lo crea Cardinale di Santa Maria della Scala.
Monsignor Migilavacca si è soffermato su alcuni aspetti della travagliata vita del cardinal Simoni, una vita interamente vissuta alla luce del vangelo, ai piedi della Santa Croce in attesa della Resurrezione che ha vinto su tutto. Il vescovo si è poi congedato con un abbraccio fraterno al cardinale, seguito dal fortissimo applauso dei tantissimi fedeli che gremivano la chiesa.
Durante l’omelia, il porporato albanese ha richiamato tutti ad abbracciare la croce di Cristo e «non il “dio pancia” poiché con un requiem aeternam ed un pugno di terra la vita terrena si conclude per poi godere in Paradiso… Vivendo con Gesù, soffrendo con Gesù, vivendo gli insegnamenti di Gesù, la morte non esiste più, ma la vita è trasformata!» queste le parole del cardinale. Al termine della celebrazione eucaristica, il presule si è soffermato a salutare i presenti, benedire i bambini e soprattutto gli ammalati e persone bisognose, che ha consolato e sulle quali ha invocato la benedizione di Maria Santissima e di San Michele Arcangelo, a cui egli è particolarmente devoto dal primo anno di sacerdozio, poiché ministro esorcista. Il cardinale si è congedato dalla parrocchia accompagnato da un fortissimo applauso e rassicurato dalle preghiere dei fedeli, che accompagneranno il suo 23° viaggio pastorale negli Stati Uniti d’America in cui visiterà ad alcune Diocesi e comunità parrocchiali di albanesi emigrati. Grande la soddisfazione del parroco, don Orsini, che da tempo aveva richiesto la possibilità di una visita del cardinal Simoni alla Segreteria dell’Arcivescovo Giuseppe Betori.
A questa visita, il Pievano di Marti che, da alcune settimane aveva preparato il popolo, ha affermato: «Ho avuto la possibilità di avere davanti un grande testimone della fede, un uomo umile che con i suoi 91 anni incoraggia a testimoniare il vangelo in un tempo di contrapposizioni, in un momento in cui “la società appare liquida”. Il cardinal Ernest, come hanno percepito i fedeli in una celebrazione dal forte raccoglimento spirituale, è un grandissimo innamorato di Gesù e della Madonna, che mette sempre avanti nella propria vita, non volendo mai parlare di se stesso e della sua sofferenza, perché tutto oramai è passato e vi ha pensato proprio la Vergine Maria a porvi rimedio».