Scriveva ironico il poeta francese Paul Claudel che «i Cattolici mostrano un grande rispetto per la Bibbia e questo rispetto lo attestano standone il più lontano possibile».
Anche in considerazione di questa scarsa confidenza di tanti credenti con il testo sacro, il nostro vescovo Andrea, dallo scorso anno, ha voluto “sporcarsi” le mani in prima persona, spezzando il pane della Parola attraverso un ciclo di riflessioni e meditazioni su testi biblici.
Martedì 2 aprile, a San Miniato Basso, primo incontro di Lectio di questo secondo anno, incontro dedicato al libro dei Salmi, che potremmo considerare la risposta di fede di Israele alla rivelazione di Dio nella storia.
I salmi rappresentano un incrocio irrinunciabile nella vita di ogni credente. Esprimono sentimenti umani e religiosi profondi e universali, configurando al contempo un rapporto tra Dio ed il suo popolo esclusivo e geloso.
Il vescovo Andrea nel suo intervento ha evidenziato 5 elementi:
1) I salmi sono un libro dei poveri e per i poveri, all’interno del quale la povertà è accolta e trasformata in umiltà e saggezza.
2) I salmi sono un libro di saggezza, dove sboccia continuamente un ricchissimo florilegio di pensieri sapienziali.
3) I salmi sono un libro profetico, in quanto dipingono e preconizzano il futuro messianico.
4) I salmi sono un libro poetico, in cui eccelle la descrizione lirica, elegante e sognante.
5) I salmi sono infine, anche e soprattutto, un libro di profondissima mistica spirituale. Un testo capace di sprigionare tutta la sua straordinaria forza vitale in quei cuori che sono alla sincera ricerca di un intimo rapporto con Dio.
«Solleva, l’indigente dalla polvere, dall’immondizia rialza il povero, per farlo sedere tra i principi, tra i principi del suo popolo». (Salmo 113)
«Nel giorno dell’angoscia alzo a te il mio grido perché tu mi rispondi». (Salmo 86).