Lunedì 13 Maggio scorso la festa della Dedicazione della Cattedrale

Cattedrale, la nostra casa, la festa di tutti!

L'omelia del Vescovo Giovanni

Lo scorso 13 maggio ricorreva l’anniversario della dedicazione della nostra cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio. Per l’occasione il vescovo Giovanni ha presieduto una solenne liturgia cui hanno partecipato i cori parrocchiali che nelle settimane precedenti avevano animato la rassegna diocesana a loro dedicata.
Al termine della celebrazione monsignor Bruno Meini, responsabile della Commissione diocesana per la Musica sacra, ha consegnato il diploma di partecipazione ai direttori dei cori.
Nella sua omelia il vescovo Giovanni ha ricordato il valore simbolico della cattedrale, richiamando alla sua bellezza come immagine e promessa della bellezza di Dio:
«Oggi viviamo in una società che non è più capace di leggere i simboli», ha detto monsignor Paccosi. «E forse anche noi non abbiamo più la percezione della tradizione che nella storia ha generato tutti i gesti, i riti che a volte sentiamo un po’ pomposi, oppure che trasformiamo in qualcosa di esteriore senza coglierne il valore profondo».
[…] Oggi «certi gesti, certi segni bisogna spiegarli; ma se un simbolo lo si deve spiegare vuol dire che non serve, il simbolo va intuito non spiegato. Anche la cattedrale ha questo valore».
[…] È questa la cosa che dovremmo spiegare ai turisti quando vengono qui: la bellezza di questo luogo è solo un rimando alla bellezza che è possibile nella vita di ognuno di noi se accogliamo Gesù».
[…] «E il canto che stasera riempie queste volte così maestose, deve diventare il canto quotidiano di una vita che cerca Gesù dentro gli occhi, dentro le mani, dentro i gesti delle persone che ci stanno accanto. Che il Signore ci conceda di lodarlo con questo canto, che è il canto che può far diventare armonia il mondo intero».
In chiusura di celebrazione monsignor Paccosi si è rivolto ai cori che hanno animato la celebrazione: «Volevo ringraziarvi per questa particolare esperienza di tante corali che lodano Dio e aiutano la vita liturgica delle nostre comunità cristiane proprio attraverso la bellezza del canto. Vi invito a continuare e a coinvolgere sempre più persone, scegliendo repertori che stimolino tutti a cantare. Ci sono canti che deve e può fare solo il coro, e ce ne sono altri che tutti possono imparare per esprimere, proprio attraverso il canto, la loro lode al Signore. Davvero vi ringrazio con tutto il cuore e vi benedico».
A seguire il testo completo dell’omelia del Vescovo.