Tanta gente, domenica scorsa, festa della Divina Misericordia, si è riunita in preghiera a Ceppato (presso Casciana Terme) nella Casa San Giuseppe, Cenacolo della Misericordia, per invocare grazie e manifestare amore e lode a Gesù e alla santissima sua Madre.
Questa commemorazione religiosa e liturgica ci ricorda la grandezza del dono della Divina Misericordia che il Signore ha fatto all’uomo e ci rammenta quanto il perdono è un atto offerto e benedetto da Gesù ed accettato dall’uomo, quando questo risulta sincero, umile e puro nella volontà di fuggire “le intenzioni di peccato”. Nel concepire questo assoluto valore nella immensa grandezza spirituale, papa san Giovanni Paolo II istituì questa festa ufficialmente nel 1992 e la fissò per tutta la Chiesa nella prima domenica dopo Pasqua, la cosiddetta “Domenica in albis”.
L’origine della festa è scaturita dalle visioni avute da suor Faustina Kowalska e annotate nel suo diario spirituale, assecondando il desiderio di Gesù di istituire questa solennità, che invitò la mistica a rappresentare in un quadro la sua figura splendente di grazia e di amore: «Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua, questa domenica deve essere la festa della Misericordia».
Vi è quindi uno stretto legame tra il mistero pasquale della Resurrezione e la festa della Misericordia, un collegamento che suor Faustina dichiarò così: «Ora vedo che l’opera della redenzione è collegata con l’opera della Misericordia richiesta dal Signore». In questo contesto così misterioso nella sua razionalità ma ben legato logicamente tra le sue componenti etico-religiose, si forma il sillogismo in cui amore, Misericordia e redenzione sono interamente connesse tra loro, costituendo l’architrave di unione tra Gesù e l’uomo, enunciando un grande dono del Padre a tutti i suoi figli. In questa oasi di preghiera, di riflessione, di pace quale è il Cenacolo della Misericordia di Ceppato, questa commemorazione della Divina Misericordia, ha acquisito un valore aggiunto per il silenzio e la rigogliosa vegetazione in cui è immerso nel capire il valore profondo della pace nella sua costruzione spirituale. La pace si costruisce nell’amore e nel perdono, caratterizzati dalla presenza di condivisa armonia e contemporanea assenza di tensioni e conflitti esterni e interni nel cuore dell’uomo. Quanto è grande il concetto di Misericordia! In esso vi è concepito il vero manifesto del cristiano e in ogni sua specificità si incontrano tante azioni, tante parole, l’una richiama l’altra, e tutte racchiuse nella loro essenza d’amore di Gesù verso la creatura.
Don Bruno Meini, che ha celebrato la santa Messa, nella sua incisiva e penetrante omelia ha richiamato l’attenzione proprio su questo concetto, proponendo domande concrete in relazione alla nostra vita quotidiana nel commentare il primo pezzo del vangelo secondo Giovanni: «Pace a voi! .. Gesù disse loro di nuovo: Pace a voi! Come il Padre ha mandato me anche io mando voi. Detto questo soffiò e disse loro: Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete non saranno perdonati».
Ecco la nascita della nostra Chiesa, nella pace, nella concordia, nel perdono, nell’ascolto e ancora di più nel perdono dei peccati attraverso il soffio dello Spirito Santo, elargito durante il sacramento della Confessione, della Penitenza, poiché consacra un cammino personale ed ecclesiale di conversione, di pentimento e di soddisfazione del cristiano peccatore, che dai discepoli, da duemila anni, è giunto e continua a giungere nell’investitura dei consacrati: un atto che nella sua sacralità unisce ancora di più l’amore di Gesù con tutti noi. Pace a Voi! È solo nella pace, nelle sue componenti concrete, nella serenità – limpida armonia spirituale – che si conquista, da un momento all’altro, una realtà interiore in divenire che cresce ogni giorno che si arricchisce con le scelte che si operano nella vita quotidiana. Gesù riconosce questo sforzo e dona a tutti noi la sua Divina Misericordia. Ne siamo degni?