L’idea è venuta a don Tommaso Botti nel dicembre scorso: in vista dell’Anno Santo 2025 offrire ai pellegrini che cammineranno sulla Francigena, da Altopascio a Roma, la possibilità di conoscere e vivere le realtà di carità presenti nei territori di ogni singola tappa.
Le strade – ha detto qualcuno poeticamente – sono gli ideali ricami del mondo, un tramite necessario alle persone per incontrare altre persone. Non esisterebbe civiltà senza strade, perché mancherebbe un ponte per comunicare la propria esperienza. La strada è in sostanza una dimensione antropologicamente essenziale per l’uomo.
Il prossimo anno è Anno Santo, anno di grazia e di Giubileo. È l’anno in cui «tutte le strade portano a Roma». Proprio in previsione di questo grande appuntamento, don Tommaso Botti, parroco di Lari e Usigliano, e responsabile della Pastorale per lo sport, il turismo e il tempo libero della nostra diocesi, sta approntando un progetto che intende offrire ai pellegrini che transiteranno lungo la Via Francigena, da Altopascio a Roma, un accompagnamento che li aiuti a vivere la dimensione di carità e fede che al Giubileo naturalmente si lega. In pratica un vivere il pellegrinaggio in pieno stile cristiano, con la possibilità di incontrare a ogni tappa realtà caritatevoli che agiscono su quel territorio (mense per i poveri, associazioni di volontariato, famiglie, ecc.). Il progetto prende il nome di “Passo dopo passo… Verso il Giubileo 2025”. «Stiamo selezionando proposte di carità per far vivere il territorio lungo la Francigena – ci racconta lo stesso don Botti -. La nostra intenzione è di offrire un’alternativa su come trascorrere il tardo pomeriggio e la sera a quei pellegrini che L concludono la tappa del loro cammino entro la metà pomeriggio. In questo modo, oltre a rifocillarsi e dormire, i viandanti potranno sperimentare il senso di solidarietà di un territorio entrando in contatto, ad esempio, con una mensa dei poveri o una associazione che lavora con i disabili; conoscendola e – se ce ne fosse occasione – anche prestando servizio. Entrando in risonanza con le esperienze di fede e solidarietà che un luogo offre, i pellegrini potranno così rimanere perfettamente sintonizzati con lo spirito profondo del loro viaggio». Il progetto si sta definendo proprio in queste settimane. A questo proposito don Botti e la sua equipe stanno sensibilizzando parrocchie, Caritas e associazioni dei territori perché segnalino le diverse realtà in modo da costruire insieme il percorso.
Domando come sia nata questa idea: «L’intuizione è venuta a me – ci risponde convinto don Tommaso – e l’ho condivisa subito con l’Ufficio turismo, sport e tempo libero della nostra diocesi. Ci stanno aiutando alcune persone di Ponsacco, degli amici del Club Alpino Italiano (Cai) e sono coinvolti anche don Luca Carloni e don Armando Zappolini, che ci ha dato una mano a contattare le Caritas delle diocesi da cui passa, da qui a Roma, la Francigena. Abbiamo già inviato una mail a tutti i parroci delle parrocchie da Altopascio a Bolsena. Attendiamo in questi giorni che ci giungano le risposte e poi a fine marzo ci metteremo in cammino per sperimentare noi stessi per primi, a piedi e in bici, il cammino e le situazioni di carità. Successivamente ci occuperemo anche delle parrocchie da Bolsena a Roma».
È già stata aperta una pagina Instagram e una Facebook che portano lo stesso nome: “Passo dopo passo verso Roma”. «Una settimana prima di metterci in cammino daremo notizia della nostra partenza sui social. Chi vorrà potrà aggregarsi per aiutarci. Il nostro non sarà solo un camminare, ma anche un osservare le diverse realtà». E ci sono già i primi riscontri: «In generale posso dire – continua don Botti – che le persone contattate sono entusiaste dell’idea. Adesso la priorità è informare la gente dell’esistenza di questa iniziativa. Il nostro vescovo Giovanni ne è molto contento e ci appoggia. Contiamo di avere tutto pronto per il prossimo ottobre. È nostro desiderio realizzare anche una piccola guida che aiuti a vivere la singola tappa in un’ottica giubilare, proponendo la lettura di un brano evangelico, segnalando un luogo da visitare o un contatto locale per sperimentare fraternità e carità. Il progetto riserverà inoltre un’attenzione specifica alle strutture religiose di accoglienza che si trovano sul territorio della diocesi di San Miniato».
Nell’elaborazione del progetto si coglie anche l’intenzione di offrire una proposta di carattere culturale, come ci conferma lo stesso don Botti: «Su questo vademecum indicheremo ovviamente anche le chiese da visitare, in modo che l’esperienza integri perfettamente fede, carità e cultura. Le due pagine social attivate serviranno a dare una dimensione all’intero progetto. Già nel nostro itinerario di ricognizione di fine marzo vorremmo scattare tante foto, in modo che anche le persone che non potranno sperimentare direttamente questa esperienza possano viverla a distanza con noi. Ovviamente inviteremo poi i pellegrini stessi a inviarci i loro scatti durante tutto l’anno giubilare e anche dopo. Le due pagine social si configurano infatti fin da adesso, come un’esperienza permanente, che deve restare come segno anche dopo il Giubileo. E a chi non avesse la possibilità di aiutarci materialmente, chiediamo di mettere almeno un “mi piace” alle nostre pagine Instagram e Facebook. In questo modo avrete già fatto tanto per questo progetto».
Nel 2022 sono state più di 50 mila le persone provenienti da tutto il mondo che hanno affrontato la Francigena. 17 tappe da Altopascio a Roma per un totale di 394,2 km. Con «Passo dopo passo» la nostra diocesi realizza adesso una proposta di fede e carità che si propone d’incontrare le attese di coloro che desiderano sperimentare per qualche giorno la dimensione immutabile dell’homo viator.