Le indicazioni per il lavoro dei gruppi sinodali sono state date in occasione dell’assemblea diocesana del 19 novembre scorso e sono state confermate il 4 gennaio dal vescovo nella lettera indirizzata a tutti i fedeli – disponibile sul sito della Diocesi e sulla pagina Facebook dell’Ufficio Comunicazioni – corredata di schede operative.
Ora tocca alle parrocchie, associazioni, movimenti, insomma alle nostre realtà ecclesiali avviare i lavori. Scrive il vescovo: «Si tratta di mettersi insieme a tutti i livelli, dai Consigli Pastorali delle parrocchie, ai gruppi e movimenti, e dedicare alcuni incontri, secondo le possibilità (ma nessuno si senta appagato se non partecipa almeno a uno o due!) all’approfondimento del tema della “formazione alla fede e alla vita” cercando di formulare proposte concrete, che hanno un gran valore anche fossero solo su aspetti molto minuti della grande sfida della formazione».
Le relazioni, frutto di questi incontri, dovranno essere inviate alla segreteria sinodale diocesana entro Pasqua. Intanto il prossimo appuntamento è per giovedì 18 gennaio, alle 21.30, alle Melorie con il terzo incontro di formazione tenuto dal vescovo che avrà per tema «Il Cammino Sinodale della Chiesa Italiana».
Questa conferenza, a cui tutti i fedeli della Diocesi sono invitati, ci aiuterà a collocare l’attività che svolgeremo nei prossimi mesi nel quadro più ampio del cammino di discernimento avviato dalle Chiese a livello nazionale, rispondendo all’invito di papa Francesco. A partire dall’esperienza fatta finora in diocesi, sono emersi due suggerimenti di cui dovremo tener conto nel prossimo lavoro dei gruppi.
Il primo è l’individuazione di esperienze fruttuose in atto nelle nostre parrocchie, in campo formativo, in vista di una sorta di censimento da condividere con tutti, così che le diverse realtà ecclesiali possano trarne ispirazione o usufruirne direttamente. A questo proposito, nei prossimi numeri del nostro settimanale diocesano, inizieremo a pubblicare una sorta di “inventario” delle iniziative virtuose presenti in diocesi che possono tornare a beneficio di tutti.
Il secondo suggerimento è quello di avviare i gruppi nelle parrocchie a livello di consigli pastorali e di gruppi dei catechisti, per poi allargare la partecipazione ad altri gruppi o persone che operano in campo formativo che possano dare il loro contributo qualificato. A tutti i partecipanti è richiesto di formulare proposte concrete, uscendo dagli schemi soliti e dall’ormai sterile enumerazione dei problemi, noti ormai da decenni, che affliggono le nostre parrocchie e le nostre famiglie. Partendo dalle esperienze riuscite e dalle “buone pratiche” già esistenti nelle nostre realtà dovremo lasciarci guidare dalla creatività inesauribile dello Spirito.
A livello diocesano si prospetta anche una nuova assemblea sinodale dei giovani, dopo la bella esperienza fatta durante il primo anno del cammino. Anche ai nostri ragazzi sarà data quindi l’opportunità di indicare le esperienze formative che hanno trovato più utili nel loro percorso e di esprimere quelle che vorrebbero (o che sognano di) incontrare nel loro futuro.
La scadenza per la consegna delle relazioni a fine marzo fornisce infine uno spunto per le modalità e le tempistiche degli incontri. Perché non proporre gli incontri sinodali al posto delle usuali catechesi quaresimali? L’ascolto della Parola di Dio e la conversazione spirituale potranno rivelarsi un modo propizio per prepararsi a celebrare la Pasqua.