Tradizionale appuntamento estivo per la ‘serata teatro’ organizzata dal Serra Club di San Miniato, lo scorso 20 luglio, per assistere, nell’ambito della 77° festa del Teatro promossa dall’Istituto del Dramma Popolare di San Miniato, alla prima rappresentazione assoluta di “Dramma Industriale (Firenze, 1953)” di Riccardo Favaro, per la regia di Giovanni Ortoleva.
L’appuntamento, cui tutti i serrani dei vari club erano stati invitati, si è aperto con una cena a buffet nei freschi locali dell’Aula Pacis, sotto la chiesa di San Domenico. Presente il Past-Presidente Nazionale Enrico Mori, il Governatore del nostro Distretto 71, Michele Contino, con i past-Governatori Elena Baroncelli e Michele Guidi e gli amici del Serra club di Montepulciano (Distretto 171), Paolo Tiezzi Maestri con Maria Bianca, e altri di club vicini. Presente anche il nostro nuovo vescovo, Mons. Giovanni Paccosi, arrivato a San Miniato da pochi mesi, che per la prima volta ha preso parte all’evento del Dramma Popolare.
La vicenda narrata dall’opera teatrale si svolge a Firenze nell’autunno del 1953 e riguarda la crisi dello stabilimento fiorentino del Pignone che minacciava il licenziamento di 2000 operai. Al centro della vicenda emerge la figura di Giorgio La Pira, allora sindaco di Firenze, che prese pubblicamente le parti degli operai, asserragliati nei locali della fabbrica. Nelle drammatiche giornate di quell’occupazione, tra scioperi generali e rapporti con industriali, prefetti e ministri (Fanfani in particolare), La Pira compatta un fronte politico e civile che punta a salvare prima di ogni altra cosa i posti di lavoro. Sarà l’ENI di Enrico Mattei a tendere la mano al sindaco, rilevando lo stabilimento. Lo spettacolo ritrae i turbamenti privati del Professore (La Pira) diviso tra l’impegno politico e spirituale per la vertenza della Fabbrica (Pignone) e l’eco delle accuse che ambienti democristiani e liberali gli recapitano: da statalista della povera gente rischierebbe di votare la propria azione al socialismo. Attraverso una sequenza di interviste, dialoghi, sogni e telefonate con il Presidente (Mattei), viene attraversata la simbolica crisi di duemila operai per culminare con l’amaro confronto tra due personalità decisive per la rinascita etica e politica del Paese.
La Pira è figura emblematica degli anni dell’immediato dopoguerra: la sua fede autentica, alla base dell’azione politica concreta per gli ultimi ed indifesi, gli merita il titolo di ‘sindaco santo’ e in effetti dopo la fase diocesana della causa di beatificazione avviata nel 1986 e chiusa nel 2005, il 5 luglio 2018 viene dichiarato Venerabile da papa Francesco annunciando che sarà beato dopo il riconoscimento di un miracolo a lui attribuito.
Nell’introduzione al libretto di sala, il vescovo di San Miniato Mons. Giovanni Paccosi scrive: “Giorgio La Pira, guardato in azione in questi giorni, fa affiorare domande: si può essere realisti e sognare insieme? Si può lottare per la giustizia e credere all’azione pacifica dello Spirito? La fede cristiana è placebo o è tensione? Un fatto veramente accaduto ci lancia una sfida su ciò che può accadere, se giustizia, pace, libertà, amore, non sono parole, ma il senso ideale del mondo. E ciò esige persone disposte a mettere tutto in gioco per questi ideali”.
Un sentito e doveroso grazie al presidente del Club di San Miniato Riccardo Bastianelli che ha organizzato la serata e a quanti, a diverso titolo o livello, hanno collaborato con lui per la buona riuscita dell’evento, a partire da coloro che hanno preparato l’accoglienza rinfrescante nella calura di queste serate di luglio e l’ottimo buffet che sicuramente ha ben predisposto i graditi ospiti al godersi meglio lo spettacolo.