In un periodo in cui tutti – o quasi -, anche tra i più insospettabili, si professano o si riscoprono europeisti, appare più che mai propizia una ricorrenza liturgica che, col fatto di cadere in giorno di domenica e di coincidere con la ben più popolare festa degli innamorati e del loro patrono san Valentino, rischia di passare more solito inosservata.
Il 14 febbraio la Chiesa ricorda i due santi fratelli Cirillo e Metodio, che con san Benedetto condividono l’onore e l’onere del patronato sul Continente europeo. Nativi di Salonicco, in Grecia, Cirillo (che in realtà si chiamava Costantino) e Metodio, agli inizi del nono secolo, evangelizzarono ampie regioni dei Balcani e tradussero la Bibbia nelle lingue locali, dotando i popoli dell’Europa orientale di quella forma di scrittura che da uno dei due santi prende il nome: l’alfabeto cirillico. Grazie alla loro missione il messaggio cristiano fu calato nelle culture e nei linguaggi delle genti dell’Europa orientale a cui erano stati inviati. La data della loro festa liturgica coincide col giorno della morte di Cirillo, a Roma, il 14 febbraio dell’869 dove i due fratelli si erano recati per incontrare il Papa e ricevere da lui un nuovo mandato missionario. Dopo la morte del fratello, Metodio proseguì la sua missione verso Est per altri quindici anni, contribuendo a estendere ulteriormente i confini di quell’Europa la cui civiltà si fondava sull’idea cristiana dell’uomo e della società.
Fu papa Giovanni Paolo II, nel 1980, a proclamare Cirillo e Metodio co-patroni d’Europa accanto, come già accennato, al padre del monachesimo occidentale, Benedetto da Norcia e alle patrone Brigida di Svezia, Caterina da Siena e Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein, martire nel lager di Auschwitz.
È alle spalle di questi giganti che ci sentiamo di affidare il futuro dell’Europa e del nostro Paese in un momento tanto delicato. Umanamente parlando, sono in tanti a guardare con fiducia all’esperienza, competenza e preparazione di un presidente del consiglio come Mario Draghi, ma non è indifferente che i suoi primi passi nel difficile compito di stilare il Recovery plan italiano e nell’attuare la strategia dell’Unione europea per lasciarsi alle spalle la crisi provocata dal Covid-19, coincidano con la festa dei due santi fratelli patroni d’Europa. Ed è proprio alla figura dei santi Cirillo e Metodio che possiamo spiritualmente ricondurre un principio fondamentale dell’attuale Unità europea: l’idea di una comunità di Stati che, pur mantenendo ciascuno la propria identità, riconoscono un terreno solido che li unisce e un vantaggio reciproco nel sostenersi a vicenda, proprio come tra fratelli.