Un nuovo tassello di «quel mosaico che vede già le comunità parrocchiali di Torre e Ponte a Cappiano camminare insieme con reciproco arricchimento», così il vescovo Andrea ha commentato l’ingresso di don Castel ‘Nzaba come amministratore parrocchiale nella comunità di San Pierino.
Ora sono tre, quindi, le frazioni fucecchiesi le cui parrocchie sono affidate alla cura pastorale di don Castel: «Un mosaico – ha proseguito monsignor Migliavacca – fatto di tasselli preziosi che sanno di far parte di una più ampia opera che è tutta la realtà di Fucecchio, unica unità pastorale». Don Pierluigi Polidori ha consegnato al suo successore i paramenti sacri con cui ha celebrato la Messa d’ingresso. Nella chiesa l’assemblea dei fedeli di San Pierino, il coro, alcuni confratelli sacerdoti dell’Unità pastorale e delle parrocchie vicine, erano presenti a fare corona a don Castel. Molti altri partecipavano collegati alla pagina Facebook della parrocchia per seguire la celebrazione in streaming. Nella sua omelia il vescovo ha invitato don Castel a cercare e a desiderare la sapienza di Dio. «È la sapienza che potrai invocare per prendere delle scelte, per avvicinarti alle persone, per trovare le parole giuste da dire nelle varie situazioni che incontrerai, per avvicinarti anche ai cuori più duri e difficili, per trovare le parole semplici che possano comprendere sia i più piccoli come i più sapienti e per avere e regalare lo sguardo di Dio sulle cose, sul mondo, sulla vita. Essa sosterrà talvolta la tua pazienza. Caro don Castel – ha proseguito il vescovo -, lasciati guidare dalla sapienza, ti regali lei lo sguardo di Dio; lasciati toccare da quella sapienza che è l’amore di Dio e che a te prete oggi dice: “Ti voglio bene, sei amato da Dio”. Ricco di questa sapienza puoi andare incontro ad ogni persona».
Nel suo ringraziamento il nuovo parroco ha voluto esordire con un canto, il suo canto preferito: “Eccomi” di Marco Frisina. Quindi, focalizzando il suo discorso sui titoli delle lettere pastorali del vescovo, «Con vento favorevole», «…E camminava con loro», ha fatto notare l’importanza che in esse riveste il tema del cammino e il ricorrere della preposizione “con”. «Io sono venuto qui – ha detto don Castel – e non camminerò da solo. Camminerò con ciascuno di voi. Ho bisogno che tutti noi camminiamo insieme».