Dal primo 1° gennaio scorso suor Marie Jeanne Sebuhuzu è responsabile dell’Ufficio missionario della nostra diocesi. Nel suo intervento spiega l’importanza che ha la Giornata mondiale delle missioni, riflettendo anche su quali ambiti occorre lavorare per promuovere nella nostra diocesi questa fondamentale dimensione di Chiesa.
Sono suor Marie Jeanne Sebuhuzu della congregazione delle Suore Figlie di Maria Regina degli Apostoli di Bukavu (“Filles de Marie Reine des Apôtres de Bukavu”). Sono originaria della Repubblica Democratica del Congo e ho 57 anni.
Sono arrivata in Italia, a Roma, nel 2000 dove ho fatto 4 anni di studi, e di seguito sono approdata nella diocesi di San Miniato nel 2004 per l’apertura della prima comunità della mia famiglia religiosa, che si trova attualmente nella parrocchia di Lavaiano vicino a Perignano. Lo scorso 1° gennaio sono stata nominata responsabile dell’Ufficio per la Cooperazione missionaria tra le Chiese. Un’esperienza ancora tutta da scoprire per me, che si apparenta alla grande gioia per essere stata chiamata ad animare la vocazione missionaria nelle comunità cristiane della nostra diocesi.
Ogni anno la Chiesa cattolica celebra nel mese di ottobre la Giornata Missionaria Mondiale. Quest’anno la ricorrenza cade proprio questa domenica 22 ottobre. È importante per la Chiesa dedicare questa giornata alle missioni, perché Essa stessa è per sua natura missionaria. Questo appuntamento vuole alimentare la fraternità universale della Chiesa, ossia la comunione con tutte le comunità cristiane sparse nel mondo. Il mese missionario è dunque l’occasione per aiutare le nostre comunità parrocchiali, e tutti i credenti, a dare impulso alla propria personale missione nella Chiesa e nel mondo. Ogni cristiano, infatti, ha ricevuto il dono dello Spirito Santo ed è inviato a continuare l’opera di Gesù, annunciando a tutti la gioia del vangelo e portando la sua consolazione nelle diverse situazioni della storia, così spesso ferita; è invitato a portare a tutti la misericordia e la compassione, a S raggiungere tutti con il dono dell’amore infinito di Dio, accogliendo tutti e offrendo la vita per tutti, senza escludere nessuno. Il motore di questa ricorrenza è la solidarietà; una solidarietà che intende portare un contributo significativo nelle zone meno fortunate del mondo.
Ogni comunità cristiana è dunque chiamata a unirsi spiritualmente a tutti i missionari inviati ad annunciare il vangelo, a contribuire al sostegno di tutte le comunità più povere di mezzi, in modo da creare tra tutti i cristiani del mondo uno spirito di fraternità universale, specialmente verso le Chiese più giovani e bisognose di sostegno. Ce lo ha raccomandato il Concilio Vaticano II, nel decreto Ad Gentes, nel quale le Pontificie opere missionarie sono raccomandate «sia per infondere nei cattolici, fin dalla più tenera età, uno spirito veramente universale e missionario, sia per favorire una adeguata raccolta di sussidi a vantaggio di tutte le missioni e secondo le necessità di ciascuna» (n. 38). Questa realtà missionaria però è spesso dimenticata. Per ravvivare lo spirito missionario occorre fare un cammino di animazione e di sensibilizzazione; con l’aiuto dei parroci e degli animatori pastorali, occorre partecipare e farsi carico della missione universale della Chiesa.
Il “Centro (Ufficio) Missionario” è “luogo e strumento” privilegiato della coscienza e dell’impegno missionario. Come strumento è ordinato a far sì che le comunità cristiane vivano intensamente il loro essere Chiesa-missione, traducendolo nell’impegno specifico dell’annuncio del vangelo a tutte le genti e nella cooperazione con le chiese sparse per il mondo. Proprio dell’Ufficio di pastorale missionaria è anche essere in stretto contatto con altri uffici diocesani (Caritas, ufficio catechistico, pastorale famiglie…), ma anche con le associazioni a carattere missionario presenti in diocesi. Accanto a questo ci è chiesto di formare e informare i fedeli sulle problematiche, le iniziative e le attività missionarie, promuovere i gruppi missionari parrocchiali, favorendone lo stile. Un sogno bello, un progetto ampio, per il quale occorrono volontari animati da un forte desiderio di solidarietà e di spirito missionario; volontari che siano capaci di portare la gioia a chi ne ha bisogno. E per far questo c’è bisogno di tutti. Ecco perché chiediamo a chi vuol far parte di questa nostra bellissima avventura di contattare l’Ufficio Missionario della diocesi. Come ha esortato papa Francesco nel suo messaggio per questa Giornata, lasciamo che Gesù «faccia ardere il nostro cuore, ci illumini e ci trasformi, affinché possiamo annunciare al mondo il suo mistero di salvezza con la potenza e la sapienza che vengono dal suo Spirito».