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Ricordando Nilo Mascagni, «il fotografo del Vescovo»

La Redazione

Il 4 febbraio di otto anni fa ci lasciava Nilo Mascagni. Uomo dalla fede cristallina, aveva fatto della sua passione per la fotografia un motivo di servizio alla Chiesa. Giornalista e animatore del settimanale diocesano, fu molto legato al vescovo Tardelli, tanto da esserne considerato il «fotografo ufficiale»

Il 4 febbraio 2015 scriveva Michael Cantarella all’indomani della sua scomparsa: «Questo settimanale è stato ed è prevalentemente frutto della sua passione per la fotografia, per il servizio alla Chiesa e a questa diocesi, sospinto da una fede incrollabile, invidiabile. Nilo Mascagni è stato un esempio di uomo di fede. Con la sua devozione sincera, cristallina, a tratti velata da una fanciullesca ingenuità, trasmetteva a tutti noi quello spirito di servizio alla diocesi di cui era autentico testimone. Non crediamo esista in questa diocesi una parrocchia o un sacerdote che non abbia sperimentato la bontà di Nilo, fatta di piccoli gesti che però descrivevano bene il suo attaccamento a questa Chiesa, che era ed è la sua seconda famiglia. Durante la sua vita ha attraversato in lungo e largo questa terra, seguendone da vicino le gioie, partecipando alle sofferenze, sempre raccontando con le sue parole il trascorrere della vita della Chiesa.

Il suo amore per “La Domenica” era qualcosa di straordinario, che rasentava il misterioso. Era davvero la sua gioia, la sua grande passione. Aspettava con trepidazione il giovedì, quando il settimanale arriva nelle case e in I redazione, per tuffarsi nella lettura e nella valutazione delle foto. Guai se erano scure o mal scelte, erano tuoni e fulmini per tutti. Gli ultimi dieci anni, che in gran parte hanno coinciso con la malattia della moglie Giovanna, hanno visto Nilo sempre a fianco del vescovo Tardelli, tanto da meritare l’appellativo di “fotografo del vescovo”. Un affetto grande quello che Nilo nutriva nei confronti di monsignor Tardelli, visibile nelle migliaia di scatti che il vescovo di Pistoia custodisce nei cd prodotti da Mascagni. Nelle parrocchie lo hanno conosciuto soprattutto durante la visita pastorale del 2008- 2011, un evento che Nilo ha seguito passo dopo passo, definendola «una cosa mai vista».

Era prezioso e sarà insostituibile, perché sapeva rendere importante anche il più piccolo degli eventi. Spesso capita che anche noi trattiamo con sufficienza lo svolgersi delle iniziative diocesane, per noia o assuefazione. Per Nilo ogni fatto era degno nota, e lo trattava con la sacralità propria di un fatto che accade alla santa Chiesa di Dio, fosse esso una comunione in una piccola parrocchia o l’ingresso di un vescovo. A noi giovani redattori e collaboratori del settimanale ha trasmesso la bellezza e l’onore di essere parte di questa grande famiglia. Lui, che di cose ne aveva viste tante, non ha mai smesso di incitarci a guardare avanti, a promuovere il giornale, a cercare di comunicare ciò che c’è di (ancora) bello nella nostra comunità cristiana. Ci ha insegnato a non mollare e a guardare la bellezza delle piccole cose, magari gustando insieme un piatto di minestra – di cui era ghiotto – ma soprattutto a riscoprire la bellezza della preghiera, in comunità, come fonte primaria e collante di amicizia. Lo insegnava a noi, ma anche ai colleghi delle altre testate, con i quali aveva un rapporto alla pari, e ci dimostrava come fosse sciocco quel complesso di inferiorità che a volte serpeggia in coloro che scrivono sui giornali diocesani. Non si vergognava della sua fede, ma la testimoniava con semplicità, senza orpelli e senza “quell’umiltà pelosa”, come la definiva don Mario Santucci.

Negli ultimi tempi amava ripetere: “Non c’è cosa più grande degli amici. D’altra parte anche Gesù ha detto ‘non vi chiamo più servi ma amici’, ma cosa doveva dirci di più Nostro Signore!”. È da questo semplice e grande insegnamento che dovremo ripartire. Testimoniare l’amore che Dio ha per noi, anche raccontando, con semplicità, quello che accade intorno a noi in questa piccola porzione di Chiesa, servendo al meglio questa diocesi».