Riflessioni

Le strade del Covid-19

di Gabriella Guidi

L’unica certezza che abbiamo in questo tempo di grande e lunga epidemia è che questo virus ci ha colti, anzi, ha colto tutta l’umanità molto impreparata e, a volte, anche incredula di fronte a un fenomeno così diffuso e generalizzato. Il più grande regista di film di fantascienza o il più abile stratega o capo di Stato o lo studioso più illuminato mai avrebbero potuto immaginare e/o descrivere un evento così calamitoso da coinvolgere contemporaneamente tutta l’umanità, gettandola allo stesso tempo in balia della tempesta.

Ciò che ha differenziato questo evento, che sicuramente entrerà nei libri di storia, dalle grandi guerre del passato o da altre epidemie e/o carestie è senza dubbio la capillare diffusione che sembra, almeno per una volta nella storia, aver accomunato uomini di diverse culture, lingue, nazionalità, religioni e costumi sociali. Tutti indifesi, tutti deboli, tutti uomini… Per molti la tentazione più grande potrebbe essere quella di mollare tutto, di lasciarsi andare a pensieri negativi oppure cullarsi in continue lamentele o voler attribuire più o meno responsabilità a chi si è trovato a prendere decisioni in una situazione drammatica…

Possiamo però scegliere anche un’altra strada e non lasciar scorrere inutilmente questo tempo prezioso… In questo periodo abbiamo potuto toccare con mano che l’uomo ha un forte istinto di sopravvivenza e di fronte alle avversità che si presentano e non solo, la sua capacità cognitiva ed intellettuale gli permette di trovare strade alternative, soluzioni provvisorie, metodi semplificati anche prendendosi cura di chi, per la giovane o l’anziana età o per motivi sociali, non sarebbe in grado di far fronte da solo ad una tale emergenza. Pensiamo, ad esempio, al lavoro degli operatori del settore della sanità, alle forze dell’ordine, alle associazioni di volontariato. E pensiamo anche agli aspetti culturali e sociali dell’uomo: sono aumentati in maniera esponenziale tutte le modalità e i mezzi di comunicazione a distanza a partire dalla scuola con la didattica on line, alla TV che trasmette programmi culturali, alla possibilità di viaggiare virtualmente fino anche alla possibilità di riproporre momenti di preghiera, di condivisione e di amicizia. Tutti hanno avuto più tempo per stare in casa con i familiari: un tempo prezioso che, nella normalità, sembra sempre essere scarso e sfuggente…

Un tempo di riflessione, di meditazione personale, anche nel silenzio dei rumori della natura, per dare o ri-donare il giusto peso, la giusta misura ai valori, agli aspetti importanti della vita e, perché no… un momento per ricominciare. Seguendo la giusta strada e con occhi di speranza concreta e reale, non quella delle fiabe, si possono affrontare i momenti critici e nebbiosi con coraggio e perseveranza, certi che al termine, saremo uomini nuovi, diversi e con una forza interiore da poter raccontare.