Omelia per le esequie di Federico Zini

Chiesa di Balconevisi, sabato 2 giugno 2018
02-06-2018

Siamo raccolti, carissimi, in preghiera in questo momento carico di tante domande, di rammarico, di sconcerto per quanto accaduto e di dolore per un distacco da una persona cara. Domande, sconcerto, dolore…, sentimenti che ci accomunano e che soprattutto ci suggeriscono il silenzio, la vicinanza ai familiari, una presenza discreta, la solidarietà della fede e della preghiera. Sono stato chiamato a presiedere questo rito funebre per invito della famiglia di Federico (Maurizio, Katia e Lorenzo); già conoscevo il padre e a tutti loro, con voi, esprimo la vicinanza e la preghiera.

 

Il brano evangelico ci presenta un incontro con Gesù, sulla strada. Si tratta di un tale che l’evangelista Matteo ci svela essere un giovane. Un giovane corre incontro a Gesù con le domande della vita: sono le domande di chi cerca il senso della vita, il desiderio di vivere l’avventura dell’amore, gli interrogativi circa la sofferenza e la morte, la ricerca di sincera amicizia…

Questo giovane incontra, prima delle parole, un atteggiamento, lo sguardo di Gesù: “Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse…”. Un giovane che cerca, con tante domande nel cuore, forse anche qualche dramma sempre taciuto e Gesù lo guarda, fissa su di lui lo sguardo e lo ama.

E’ una immagine che ci racconta come Gesù incontra chi è sulla strada, chi è nella avventura della vita, come Egli si prende cura di noi e ci ama, cioè mostra e dona la sua misericordia.

Immaginiamo che sia così lo sguardo di Gesù per tutti noi in questa dolorosa circostanza e nella nostra preghiera e raccoglimento. E’ lo sguardo della misericordia.

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