Omelia per la Professione solenne di Suor Susanna Maria

Fucecchio, Chiesa Collegiata
20-09-2020

Viviamo carissimi una celebrazione che è profezia, è annuncio, è seme vocazionale.

La professione solenne di Suor Susanna ci regala tutto questo: aiuta a riconoscere come presenza preziosa e provvidenziale il monastero delle clarisse nella città di Fucecchio ed è un presidio per la preghiera per tutti noi, un segno che ci rimanda alla ricerca della presenza di Dio nella nostra vita; la celebrazione di oggi poi è annuncio che per seguire il Signore si può donare tutta la vita e quindi a tutti è rivolto l’appello di diventare discepoli, di seguire Gesù e la sua parola nella nostra vita; infine il “si”, l’eccomi di questa nostra sorella è un interrogativo rivolto a tutti noi e soprattutto ai giovani per chiederci se stiamo seguendo la volontà di Dio, se siamo in ascolto della sua voce e alle giovani ricorda la bellezza di seguirlo donato a lui tutta la vita.

Per queste ragioni dunque oggi è celebrazione di festa, di gioia, di gratitudine.

Suor Susanna oggi, dopo un cammino che l’ha vista toccare vari monasteri per giungere qui a Fucecchio, un cammino che esprime la dimensione della ricerca vocazionale e insieme del cercare sempre il Signore lì dove Lui chiama, si affida alla fedeltà e all’amore del Signore Gesù, l’amato. Il “per sempre” più vero è quello che dice il Signore: Lui oggi promette amore per sempre per Susanna, egli promette fedeltà, egli assicura fecondità di vita. In questa fedeltà del Signore si può porre la nostra, anche l’eccomi e il per sempre che oggi dirà suor Susanna.

Le pagine bibliche che sono state proclamate ci regalano il gusto di questa celebrazione e della tappa di vita che la nostra monaca vive oggi.

La pagina di vangelo ci parla dell’amore di Dio e racconta in questa situazione paradossale dove la paga è uguale per tutti, indipendentemente dall’orario del lavoro, che l’amore di Dio non è legato all’impegno con cui uno se lo merita, ma è sempre, per tutti gratuito e immeritato, è un amore che precede la nostra attesa e il cercare di guadagnarselo, è un amore che sgorga da cuore di Dio, Lui che è l’Amore.

Suor Susanna, a che ora della vita ti ha chiamato il Signore? Ce lo racconterai… Ci racconterai come si è fatta sentire la sua chiamata.

Gli orari diversi della chiamata, come ci racconta il vangelo, ci dicono non solo che il Signore ci raggiunge anche quando sembra non avere più tempo, ma lascia intendere che la chiamata del Signore, il suo chiamare accompagna la vita intera. E’ tutta la vita il tempo, il momento, l’occasione della sua chiamata: essa si rinnova, talvolta si trasforma, altre volte cambia situazione…, fino alla chiamata ultima dell’incontro per sempre con Lui, faccia a faccia. Ma tutta la vita è tempo di chiamata e quindi è tempo di lavoro nella vigna, di sequela. La chiamata del Signore si rinnova, si ripete tutta la vita perché è il suo amore che ci accompagna sempre, è per amore che ci dice le parole che ci servono ogni giorno per lavorare nella sua vigna, cioè per vivere. Allora basta anche un solo soldo di paga, anche se si è lavorato tutto il giorno, perché ci basta che Dio ci voglia bene, che ci ami e ci fidiamo che domani ci darà quanto ci occorre per vivere.

Carissima suor Susanna la tua professione religiosa oggi annuncia che il Signore chiama, che egli chiama nell’ora attuale della tua vita, che c’è una vigna dove potrai lavorare, dove potrai servire il Regno di Dio e la sua paga non mancherà, è il suo amore che ti riempie il cuore e la vita.

E’ decisiva questa consapevolezza spirituale, necessaria anche per il buon vivere nel monastero. Se ci si dimentica che è il Signore che chiama, che è Lui che ci dà la paga che ci serve, che c’è il suo amore e ci basta, allora l’altra, anche in monastero, potrebbe diventare una rivale, sorella che ci sembra essere più amata e benedetta di me e così si trasforma la vita comune in competizione e gelosia.

La tua professione religiosa a tutti noi, e alle tue consorelle in monastero, ricorda che è il Signore che chiama e che è Lui ha guidare ognuno di noi e a nessuno/a fa mancare il suo amore. E questo ci basta.

La parola di Paolo nella seconda lettura sembra l’ottimo commento alla celebrazione che stiamo vivendo: “Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno”… E Paolo poi allude alla sua vita come alla necessità di dedizione, di servizio, di dono per gli altri. Vivere per Cristo vuol dire amare, servire.

E’ lo stile con cui suor Susanna potrai vivere la tua professione religiosa. Si tratta di vivere per Cristo. Cioè di vivere come ha vissuto Lui, donando la vita.

E’ un progetto affascinante: preghiera, servizi quotidiani per la vita del ministero, ascolto delle persone in visita, fraternità da esprimere verso le altre consorelle, spazio per lo studio e l’approfondimento della teologia e della spiritualità e tanto altro… tutto questo vivendolo come Gesù, con lo stesso amore, con la stessa libertà, umiltà, capacità di dono e di morire a se stessi.

E’ l’avventura dell’amare nella comunità, nel luogo dove il Signore ci pone, ti pone. Nella fantasia dell’amore. E con Paolo potrai dire ancora: “Non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me”.

Anche in questa pagina poi è rivolta una parola non solo a te, ma a tutta la comunità: “Comportatevi dunque in modo degno del Vangelo di Cristo”.

Il profeta, Isaia, indica un ultima dimensione necessaria per la vita consacrata e claustrale: la ricerca della volontà di Dio. “Cercate il Signore, mentre si fa trovare; invocatelo, mentre è vicino… Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri”.

E’ la ragione per cui oggi suor Susanna dice il suo “si”: è il frutto, la risposta dell’ascolto della Parola del Signore, della sua volontà, di quel padrone della vigna che esce a chiamare.

Ma si tratta di saper ascoltare, cercare… la volontà di Dio.

E’ il compito di un monastero, di chi lo abita: cercare la volontà di Dio, vivere l’ascolto. E’ qualcosa che riguarda la vita di ciascuna in monastero…, ma è anche il servizio che si fa per la comunità, per il popolo di Dio. Sappiamo che tra di noi c’è un luogo dove si ascolta la volontà di Dio e a tutti è ricordata questa necessità: cerca nella tua vita la volontà di Dio, rimani in ascolto di Lui.

Si scoprirà che i suoi pensieri sovrastano i nostri pensieri e significa non solo che talvolta non subito è comprensibile il progetto di Dio, o anche che comunque dobbiamo fidarci di Lui, ma vuol dire soprattutto che il suo pensiero che è l’Amore è più grande di tutto, ci sovrasta, ci riempie immeritatamente e si presenta come la volontà di Dio.

In ultima analisi volontà di Dio è lasciarti amare e consentire a questo amore di Dio di accompagnarti e rendere la tua vita una lode a Lui e un dono per i fratelli.

Chiamati dal Signore ogni giorno, cercando di vivere la parola del vangelo, in ascolto del progetto di Dio: si realizzi tutto questo nella tua vita, cara suor Susanna, e sia parola che illumina la tua casa, il monastero e insieme indichi anche a tutti noi come seguire il Signore che chiama in quell’ora che è l’oggi, l’adesso della nostra vita.