Omelia per la festa di San Geminiano

Pontremoli, 31 Gennaio 2017
31-01-2017

La festa del patrono, oggi San Geminiano a Pontremoli, è occasione per riconoscere il dono della comunità.

Nella festa si rivivono le tradizioni, il folcrore, ma soprattutto si celebrano legami di fraternità e di fiducia in Dio. Nella festa si riconoscono i volti: ci sono i familiari, gli amici, i vicini di casa, chi torna proprio per la festa… La comunità questa sera si riunisce nella cordialità di una famiglia e condivide quanto la fede di ogni giorno, quella imparata dai nostri vecchi, una fede che diventa preghiera e affidamento al Signore.

Tra i volti della festa questa sera onoriamo quello di San Geminiano.

E’ un volto che conosciamo, appartiene alla nostra comunità: era di famiglia romana. Fu diacono del vescovo Antonio e poi scelto, dalla gente, quale vescovo di Modena. I fedeli lo ricordano per la testimonianza della sua fede e per il potere sul male, in particolare anche sui demoni. Questo potere accrebbe la sua fama che raggiunse anche Costantinopoli, dove si recò per guarire la figlia dell’imperatore Gioviano. Partecipò nel 390 ai Concilio dei vescovi dell’Italia settentrionale, presieduto dal vescovo Sant’Ambrogio, per condannare l’eretico Gioviniano. Fu difensore della fede contro l’eresia ariana. Il nostro santo viene anche ricordato come difensore della città di Modena dai rischi della guerra. Egli morì il 31 gennaio 397.

E’ questo volto, l’esemplarità della figura di San Geminiano che oggi ci chiama a festa e rende gioiosa, luminosa la città di Pontremoli.

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