(Gen 1,1 – 2,2; Sal 103; Gen 22,1-18; Sal 15; Es 14,15-15,1;
Es 15,1-7a.17-18; Is 54,5-14; Sal 29; Is 55,1-11; Is 12,2-6; Bar 3,9-15.32 – 4,4; Sal 18;
Ez 36,16-17a.18-28; Sal 41; Rm 6,3-11; Sal 117; Lc 24,1-12)
«Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto». È l’annuncio dell’angelo alle donne nel crepuscolo mattutino di Pasqua. La lunga storia della redenzione, che abbiamo ripercorso nelle meravigliose letture della Veglia, dal momento così gratuito in cui Dio volle creare la stirpe umana, con un amore infinitamente creativo, dando la vita a ognuno di noi, dai primi fino a me e a te ora, dandoci la libertà, la coscienza, adesso arriva a un punto assolutamente nuovo.
Gesù, l’uomo che è Dio, il Dio che è uomo, si è fatto ammazzare per mostrare il tessuto segreto, l’ordito del mondo e della vita che è l’amore, ma ora è risorto. Non è più stretto nel vincolo del tempo e dello spazio, e percorre il tempo e lo spazio in una presenza nuova. Più presente di prima, perché è lì dove c’è il suo corpo, che siamo noi, per rendere possibile questa esperienza che, unica, può compiere e compie il più profondo anelito del cuore di ogni persona che viene al mondo: sapere che siamo amati, che tu sei amato, che io sono amato.
Nella resurrezione questo abbraccio con cui Cristo dalla croce aveva abbracciato il mondo, diventa esperienza di possibile oggi. Ora, qui, è possibile la vita nuova che nasce dall’amore infinito che riceviamo e dalla nostra disponibilità a lasciarlo agire in noi.
Non è tolto il dolore e la morte, ma sono attraversati dalla speranza, dalla certezza che Lui ha vinto il male e la morte. Ne facciamo esperienza, ora e qui. Che la liturgia di questa notte ci faccia sentire di più l’urgenza che questa vita nuova raggiunga tutti.
A volta sembra che noi cristiani diamo per scontato il fatto che ha cambiato la storia: ma anche noi «possiamo camminare in una vita nuova», perché «l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui»: non c’è da aggiungere nulla se non la nostra gratitudine che diventa desiderio di servire l’annuncio di Cristo con la nostra vita.
Preghiamo stanotte perché il fuoco nuovo della resurrezione incendi la nostra vita e risplenda nella notte del male, della violenza, dell’ingiustizia che avvolgono il mondo.
Gesù che sei tra noi,
facci attenti e disponibili alla tua parola,
alla tua presenza nella Chiesa,
al tuo volto che riconosciamo nei fratelli,
facci disponibili a dire il nostro sì al compito che ci dai:
amarci come tu ci hai amato,
perché tutti ti conoscano
e amandoti scoprano la vita vera,
per essere «viventi per Dio, in Cristo Gesù».
+ Giovanni Paccosi