Omelia della Veglia Pasquale

San Miniato, Cattedrale ore 22.30
08-04-2023

 

«Questa è la notte che salva su tutta la terra i credenti nel Cristo dall’oscurità del peccato e dalla corruzione del mondo, li consacra all’amore del Padre e li unisce nella comunione dei santi». Così ha cantato il diacono nel Preconio pasquale. La notte, la tenebra del mondo senza Cristo, senza Dio («Dio mio perché mi hai abbandonato?» Mc 15, 34), come nel gesto con cui abbiamo iniziato questa veglia, è vinta dalla luce dell’aurora di Cristo risorto. Lui trasforma la notte in giorno, lui unisce il cielo luminoso alla terra buia del nostro vagare senza speranza e la libera dall’oscurità. «O notte veramente gloriosa, che ricongiunge la terra al cielo e l’uomo al suo creatore!» (Preconio)

Dio non è più lassù lontano: Gesù scendendo nelle tenebre della morte ci ha aperto la porta del cielo, anzi è Lui questa porta, il ponte, il bacio tra il Suo tutto e il nostro nulla, come ha scritto Beppe Dati, un grande artista nell’opera Via Crucis che ha voluto pubblicare con la nostra Fondazione Stella Maris: «Io ho visto che la terra e il cielo si sono baciati!» (Beppe Dati, Via Crucis, pensieri di Gesù mentre sale verso il Calvario, Fondazione Stella Maris, aprile 2023, p. 51).

«Nessun vantaggio per noi essere nati, se lui non ci avesse redenti. O immensità del tuo amore per noi!» (Preconio) Il suo amore ci illumina in un’alba nuova di vita. «All’alba del primo giorno della settimana» (Mt 28, 1). Come nella creazione, che abbiamo ascoltato nella prima lettura: «Dio disse: “Sia la luce!”. E la luce fu» (Gn 1, 3). Nuova creazione, che inizia con la luce: la luce è Cristo Risorto e in Lui tutto è rigenerato. «Non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto!» (Mt 28, 5-6)  L’angelo luminoso come la folgore invita le donne e noi a guardare verso Gesù risorto che ci libera da ogni timore: «Gesù venne loro incontro… non temete!… lo adorarono». (Mt 28, 9-10) Ecco la gioia di saperci voluti, amati, redenti, perdonati. «Alla sera ospite è il pianto e al mattino la gioia… Hai mutato il mio lamento in danza; Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre». (Sal 29) Non dobbiamo far altro che guardare a Cristo: Lui ci salva, non quello in cui ci illudiamo di trovare pace. «Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia?» (Is 55, 2)

Ma non dobbiamo temere – ecco l’altra immagine, oltre alla luce, di questa notte che diventa giorno: l’acqua. «Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati… vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne». (Ez 36, 25-27) L’acqua del Battesimo con cui Gesù ci ha scelti, purificati, fatti suo popolo, con un amore infinito e personale, per te, per me. «Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova». (Rm 6, 4) Proprio adesso nella liturgia, ricordiamo questa grazia immensa di essere stati scelti nel battesimo e rinnoveremo le nostre promesse battesimali.

Poi celebreremo il mistero eucaristico e Lui di donerà se stesso vivo nel pane e nel vino: senza la grazia di vederlo e riceverlo ogni giorno Risorto e presente, sappiamo che non potremmo «camminare in una vita nuova».

Ti chiediamo Gesù che la gioia di questa notte che diventa giorno, ci faccia cercare Te, per poterti vedere, nella Galilea della nostra vita quotidiana, delle situazioni tenebrose che con te si illuminano di speranza, nei conflitti che Tu puoi riconciliare nella tua pace. Così sia. Alleluia!