Omelia della Veglia Pasquale 2008

23-03-2008


Santa Pasqua 2008


Omelia della Veglia Pasquale


 


 Questa notte è una notte santissima. È il centro di tutto l’anno liturgico. Non solo. È il centro di tutta la nostra vita e della vita del mondo. Questa notte infatti è la notte in cui la morte è stata vinta. La morte che sembra insuperabile e insormontabile nella nostra esperienza; la morte che sembra stare davanti a noi come sorte definitiva e limite invalicabile e che contraddice in modo radicale la nostra sete di vita, è stata d e f  i n i t i v a m e n t e  vinta. La morte che è segno di tutto ciò che di negativo incontriamo nella nostra esperienza umana, segno anche della cattiveria che ci rovina la vita e che pure è presente in noi e negli altri, questa notte l’ha vinta, e con lei tutto l’odio che ne è causa, tutto il male e la cattiveria di cui è segno. Il vincitore è uno solo: Cristo Signore, che in questa notte è risorto, spezzando i legami del sepolcro: vivo, trionfa sulla morte, sul male e sul maligno. Per questo facciamo festa ed esultiamo stanotte. cantiamo con tutta la chiesa l’alleluja del Risorto e proclamiamo al mondo questa verità che, se accolta, è capace di rivoluzionare la vita delle persone e della società. Canto io, vostro vescovo,  che per vocazione sono testimone della risurrezione. Cantate voi, presbiteri e diaconi che condividete con me il sacro ministero; insieme a noi cantate anche voi, fedeli carissimi delle parrocchie di San Miniato o venuti da fuori;  e cantate in modo speciale voi che tra poco sarete battezzate nella fonte dell’acqua viva che zampilla per la vita eterna e con la vostra presenza qui, rendete particolarmente bella e suggestiva questa notte. […]


 


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