Lettera ai Giovani

Ai giovani di Madrid... ma anche a chi a Madrid non c'è stato

«Siamo liberi, liberi, liberi… liberi di volare, di sognare, di sbagliare e di ricominciare…»


Ascolto questo grido ripetuto con insistenza da Vasco Rossi, in una delle sue ultime canzoni.


Il sound imprime facilmente nella mente le parole… 


Ascolto e penso a voi. A voi e a me. Mi dico che, in fondo, quel grido anch’io lo condivido. Potrebbe essere il mio. Ed è ciò che in certa misura mi auguro per ciascuno di voi.


È vero: sono libero, mi sento libero. Una libertà che mi permette di volare, eccome. Di alzarmi alle vette del Cielo. I miei sogni sono grandi, oltre ogni misura terrena, oltre ogni limite di spazio e  di tempo. Posso sognare una felicità oltre l’immaginabile possibile. Anche libero di sbagliare? Certo. Questa possibilità nessuno me la toglie.


A mio rischio e pericolo, ma nessuno me ne può privare. Però giustamente anche libero di poter ricominciare, addirittura di poter rinascere ogni giorno, sperimentando il perdono che ti fa nuovo.


In verità non so se Vasco Rossi intenda esattamente quello che intendo io. Penso di no. Ma per me la libertà ha un nome e un nome solo: Gesù Cristo ed è esattamente la libertà nello Spirito. Il Signore Gesù, col suo sacrificio d’amore mi ha reso libero dal mio egoismo, dalla schiavitù dei miei peccati, dalle mie passioni ingannatrici, dagli idoli vani che fanno schiavo l’uomo, da un destino di morte e di infelicità. Mi ha aperto una strada, quella della libertà di essere una creatura nuova, di amare come Lui ama, di donare la mia vita per amore, di gustare la bellezza dell’amore vero.


Carissimi ragazzi «reduci» dalle magnifiche giornate di Madrid, ma anche voi che non siete potuti andare, oppure vi considerate lontani dalla vita della chiesa: da amico sincero vorrei dirvi una cosa soltanto. Seguite Gesù, fidatevi di Lui e la vostra vita fiorirà. State saldi e radicati in Lui e tutto quello che di genuino e di bello c’è nel vostro cuore, i desideri più grandi, i sogni più arditi, tutto troverà in Lui compimento e pienezza. E sarete davvero liberi.


Se poi mi chiedete in concreto come si fa a seguire Gesù, vi rispondo con poche ed essenziali parole: ascoltare ogni giorno la sua Parola e pregare; ricevere il perdono dei peccati col sacramento delle Riconciliazione, nutrirsi del pane della vita ogni domenica a Messa, mettersi con generosità al servizio degli altri non pensando solo a se stessi, vivere la vita come un dono da mettere a frutto. Sono cose semplici, alla portata di tutti. L’importante è però non vivere in solitaria, ma insieme con la Chiesa, nella comunità voluta da Gesù. Chi è stato a Madrid, forse si ricorderà le parole di Papa Benedetto nell’omelia della S. Messa conclusiva ai «Cuatro Vientos»: «Cari giovani, anche oggi Cristo si rivolge a voi con la stessa domanda che fece agli apostoli: ‘Ma voi, chi dite che io sia?’. Rispondetegli con generosità e audacia, come si addice a un cuore giovane qual è il vostro. Ditegli: Gesù, io so che Tu sei il Figlio di Dio, che hai dato la tua vita per me. Voglio seguirti con fedeltà e lasciarmi guidare dalla tua parola. Tu mi conosci e mi ami. Io mi fido di te e metto la mia intera vita nelle tue mani. Voglio che Tu sia la forza che mi sostiene, la gioia che mai mi abbandona… Cari giovani, permettetemi che, come Successore di Pietro, vi inviti a rafforzare questa fede che ci è stata trasmessa dagli Apostoli, a porre Cristo, il Figlio di Dio, al centro della vostra vita. Però permettetemi anche che vi ricordi che seguire Gesù nella fede è camminare con Lui nella comunione della Chiesa. Non si può seguire Gesù da soli. Chi cede alla tentazione di andare ‘per conto suo’ o di vivere la fede secondo la mentalità individualista, che predomina nella società, corre il rischio di non incontrare mai Gesù Cristo, o di finire seguendo un’immagine falsa di Lui».


A voi, carissimi giovani che avete fatto l’esperienza della GMG chiedo una cosa particolare: che mi aiutiate a portare il Vangelo di Gesù a tutte le persone che vivono nei nostri paesi e nelle nostre campagne, in particolare ai giovani come voi. Vi chiedo di camminare insieme con me, in amicizia e gioia, come discepoli del Signore da Lui inviati al mondo. Non si tratta di fare «propaganda», ma di comunicare gioiosamente la speranza che portiamo nel cuore e che è Gesù. Non vogliamo costringere nessuno e non vogliamo imporre niente, ma proporre si, ed essere i servitori di tutti, col coraggio umile di chi ha incontrato la perla preziosa, quella più preziosa di tutte e ha il desiderio di condividerla con gli altri.


È sempre il Papa che ci ha detto a Madrid: «Dall’amicizia con Gesù nascerà anche la spinta che conduce a dare testimonianza della fede negli ambienti più diversi, incluso dove vi è rifiuto o indifferenza. Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri. Quindi, non conservate Cristo per voi stessi! Comunicate agli altri la gioia della vostra fede. Il mondo ha bisogno della testimonianza della vostra fede, ha bisogno certamente di Dio… Anche a voi spetta lo straordinario compito di essere discepoli e missionari di Cristo in altre terre e paesi dove vi è una moltitudine di giovani che aspirano a cose più grandi e, scorgendo nei propri cuori la possibilità di valori più autentici, non si lasciano sedurre dalle false promesse di uno stile di vita senza Dio».


A te invece che non sei stato a Madrid, ma sei giovane e hai tanta voglia di vivere e di dare un senso alla tua vita; a te che stai cercando un mondo diverso più sincero e vero, forse ormai con un po’ di stanchezza e delusione addosso; a te che temi di avere un futuro incerto e con poche prospettive; a te, carissimo amico, dico: Cristo ti aspetta per darti tutto, anzi ti sta già cercando e con Lui si può sperare e affrontare la vita con coraggio. Lui ha parole di vita eterna e un giorno ha detto «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». (Gv 8,31-32)


 

12-10-2011