Il racconto natalizio che ci consegna il vangelo custodisce, insieme al bambinello Gesù appena nato, contemplato con stupore da Maria e da Giuseppe, la cornice della natura nella quale si colloca la nascita del Redentore. Ci sono i campi dove i pastori conducono le loro pecore, c’è una zona geografica e una città, la Giudea e Betlemme, c’è il cielo che sovrasta tutta la scena e ci sono le stelle, insieme ad una tutta speciale, la stella cometa che guida i Magi. E poi ci sono anche i doni: oro, incenso e mirra, doni della terra.
Tutta la creazione diventa casa del Messia che viene e che è nato a Betlemme; tutto il creato gioisce e loda il Signore; tutto ciò che esiste viene di nuovo ricreato. Il nostro Natale, in questo 2019, si colloca in una cornice nella quale la creazione soffre: ci sono i segni di un cambiamento climatico epocale e insieme anche l’inefficienza e la mancanza di volontà del nostro mondo e della politica a far fronte decisamente a questo cambiamento per salvare il pianeta. Ce lo ricorda soprattutto papa Francesco nella «Laudato si’»: «Dobbiamo custodire la nostra casa comune che è la creazione, è la nostra cara Terra».
Per nascere, nel Natale, Dio ha proprio scelto la Terra, che da allora è diventata la sua casa. La sua nascita è un atto di ricreazione di ciò che il Padre aveva creato ed era stato poi sciupato dal peccato. Ma la creazione è di nuovo affidata all’umanità. Ora, in Gesù, tutta la creazione rinasce e come ci ricorda San Paolo, la creazione geme e soffre le doglie del parto, in attesa del compimento. Vivere il Natale da cristiani, accogliere di nuovo Gesù che nasce tra noi, ci chiede di riconoscerlo presente anche nel dono della creazione; è da Dio che essa viene e interpella tutti noi, semplici credenti e uomini di religione, politici e industriali, giovani e anziani a farci noi custodi del nostro pianeta.
È Natale e tutta la creazione ne gioisce; è Natale e ognuno di noi deve ricercare e custodire la vita del creato. E risuona in questo orizzonte il nostro augurio natalizio: Gesù nato a Betlemme, Lui che è la vita, ricrei tutto di noi, la nostra vita, le nostre relazioni, la Terra e il creato e ci regali di nuovo la gioia di vivere.