Anche i giovani neocatecumenali della Diocesi e non solo hanno avuto la loro esperienza alla Giornata Mondiale della Gioventù che quest’anno si è svolta a Panama dal 22 al 27 Gennaio 2019. Questi ragazzi, bisognosi di una parola per le loro vite, hanno trovato il loro spazio in un pellegrinaggio che ha visto presenti le comunità di un po’ tutta la Toscana.
Secondo quanto detto da Edoardo «le GMG sono esperienze belle dal punto di vista della fede … un modo per stare con Dio e fare un po’ il punto della tua vita»; c’è poi chi, come Lisa all’inizio era molto titubante perché partire significava rimanere indietro con gli esami all’università, ma poi ha deciso di fidarsi e, in effetti, ha visto come tutto si è sistemato in modo che potesse partire nella serenità. Rachele ci ha parlato dei vari momenti di questo viaggio: «Siamo arrivati il venerdì sera ed il sabato ci attendeva la veglia con Papa Francesco; la domenica la Santa Messa ed il giorno dopo ancora l’incontro vocazionale con Kiko Arguello, l’iniziatore del Cammino Neocatecumenale.
Molti sono stati i passaggi colti nelle parole che Papa Francesco ha rivolto ai giovani sia nella veglia che nella Santa Messa. È stata sottolineata dai ragazzi l’importanza delle radici, dell’istruzione, della comunità e della famiglia … momenti e luoghi in cui il Santo Padre «ci ha invitato ad amare e a non aver paura di abbracciare la vita cosi com’è» vivendo l’oggi nella fede. E, proprio a tal proposito, «il puntare sui giovani», ci dice Cecilia, «è stata una fase importante sia per la nostra società che per la nostra vita». Dell’incontro con Kiko la cosa che più ha colpito è stata la chiamata vocazionale dove, pieni di felicità, tantissimi ragazze, ragazzi, famiglie sono state pronte a dare il loro si e la loro vita al Signore. Dopo questi intensi primi giorni, ci racconta Rachele, i giovani hanno visitato la città di Panama vecchia, graziosa, minuta con strade piuttosto piccole, ricche di piazzette, chiese e negozi di souvenir; la città nuova molto più modernizzata con un’ imponente skyline preceduta da una distesa di bandiere di tutto il mondo; il canale; per poi partire per la Costa Rica, dove sono stati ospitati dalle famiglie, hanno evangelizzato, scrutato la parola, ascoltato le catechesi, messo in comune le loro esperienze e visitato il santuario di Cartago dove ognuno di loro ha potuto chiedere una grazia per la loro vita.
Un aspetto particolare che ha colpito molti ragazzi e ragazze è stato quello dell’accoglienza da parte della popolazione e delle varie famiglie. I panamensi, secondo quanto riportato da Simone «ci salutavano e suonavano i clacson … la città era piena di cartelli con scritto “Bienvenidos pelegrinos»… per loro è stato un evento incredibile e si respirava aria cristiana». Come dice Edoardo «ci hanno accolto nelle case e sono stati molto accoglienti e calorosi». Cecilia afferma che «nonostante non fossero molto ricchi ci hanno dato l’impossibile». Secondo Lisa è importante sottolineare come questi fratelli nello spirito «si siano privati di beni materiali e comodità per farci stare bene». Questa forza di pace e di bellezza non deve far venire meno un invito: come dice Simone occorre «provare almeno una volta nella vita la GMG perché non si può descrivere cosa si sente», un momento per far propria la parola di Dio, una parola di vita da vivere tra fratelli.