Prosegue la visita pastorale di monsignor Migliavacca nel IV vicariato. La settimana scorsa il vescovo era nelle comunità di Lazzeretto, Poggio Tempesti e Apparita nei comuni di Cerreto Guidi e Vinci. Si è trattato di un momento importante per riflettere sui cammini intrapresi e per corroborare la speranza.
La visita pastorale alle comunità di Lazzeretto, Apparita e Poggio Tempesti – svoltasi da sabato 26 marzo a sabato 2 aprile – è stata per il popolo, i fedeli, il parroco don Antonio Velotto e i suoi collaboratori una grande occasione di confronto e un momento significativo di rinsaldo nella speranza. La visita è stata l’occasione anche per riflettere sui vari “cammini” che si stanno intrecciando a livello di chiesa locale e chiesa universale.
Le esortazioni del Papa per il Sinodo della Chiesa cattolica, insieme a quelle locali per il Sinodo diocesano, hanno avuto eco nella visita pastorale e nelle parole di monsignor Migliavacca in tutte le occasioni di preghiera e di incontro. La visita stessa è iniziata in cammino. Il vescovo Andrea ha fatto il suo ingresso a piedi dal confine con la diocesi di Pistoia, dalla frazione di Mastromarco, ed è stato accolto dai bambini all’Apparita. Con loro ha compiuto un piccolo pellegrinaggio colorato e festoso, fino alla chiesa della Madonna di Fatima e San Pantaleone, dove ad attenderlo vi erano il parroco con i fedeli.
Accanto alle celebrazioni liturgiche, al conferimento delle cresime e alla visita degli spazi parrocchiali non sono mancanti poi incontri con la comunità e il popolo. Monsignor Migliavacca, accompagnato da don Antonio, ha dedicato molto tempo alla visita degli ammalati delle varie comunità, ai quali ha portato un sorriso e una parola di conforto.
Particolarmente significativo, nell’ottica proprio dei “cammini sinodali”, è stato l’incontro con i ragazzi del catechismo e i loro genitori. Durante questo momento di riflessione e di ascolto il vescovo ha voluto ricordare che l’impegno di tutti – vescovo, sacerdoti, collaboratori – è quello di mostrare con l’esempio della propria vita il dono «dell’amicizia con Gesù». Ha quindi invitato i più piccoli a guardare il cammino di catechesi come un cammino di conoscenza di un amico. «E un amico – ha detto il presule – non si abbandona, nemmeno dopo aver festeggiato con lui».
L’invito alla riflessione su questo tema era chiaramente rivolto ai genitori presenti, che tendono a far interrompere il percorso di catechesi dei figli dopo i sacramenti dell’Eucarestia e della Confermazione. Parlando con tono colloquiale e linguaggio semplice il vescovo si è poi rivolto proprio ai bambini dicendogli: «Ma voi dopo la quinta elementare abbandonate i vostri amici, oppure rimanete amici anche se vi recate poi in scuole diverse?». La risposta corale è stata: «Rimaniamo amici!». Con questo spirito, e dopo la preghiera, si è concluso uno degli incontri più emozionanti dell’intera visita pastorale.
Durante la settimana di permanenza nelle parrocchie monsignor Migliavacca ha voluto poi visitare gli ambienti parrocchiali a Poggio Tempesti, Lazzeretto e Apparita, tra cui lo storico complesso di San Pantaleone a Vinci. Il vescovo ha rassicurato il consiglio pastorale e quello degli affari economici rimarcando come ci sarà grande attenzione da parte dell’Istituto di sostentamento del clero per dare avvio a un progetto di valorizzazione che tenga conto degli aspetti storici del borgo e salvaguardi la chiesa parrocchiale, vincolando in qualche modo il suo utilizzo e coinvolgendo parrocchia e popolo nella scelta di valorizzazione.
Tra i vari momenti da ricordare vi è certamente quello dell’incontro con la comunità civile, durante il quale – nel salone del locale circolo – il vescovo ha voluto ascoltare le varie associazioni presenti ed ha esortato a continuare nel cammino insieme, nel dialogo e nella collaborazione tra parrocchia e realtà locali. Il vescovo si è infine complimentato per l’attivismo della Caritas e le iniziative congiunte che si svolgono con le altre parrocchie, «perché la Chiesa diocesana e quella locale, dimostrano la vicinanza ai più bisognosi con gesti concreti».